di Stefano Allievi. Sociologo, Professore di Sociologia presso l’Università degli studi di Padova Intervista a cura di Claudio Paravati (Direttore Confronti) Torneremo…
futuro
di Samuele Pigoni. Direttore della Fondazione Time2. Si occupa di management, progettazione sociale e filosofia La pandemia si sta rivelando un potente…
Senza anziani non c’è futuro. Appello per ri-umanizzare le nostre società. No a una sanità selettiva
di Redazione Confronti Da una preoccupazione della Comunità di Sant’Egidio sul futuro delle nostre società – emersa in questi giorni durante la…
di Paola Schellenbaum. Antropologa. Fa parte del gruppo di studio della Community of Protestant Churches in Europe su “Genere e sessualità”. Quando…
Lo stato di emergenza dettato da Coronavirus ha destabilizzato le vite di tutti. Chi più e chi meno, ognuno di noi sta perdendo qualcosa ed è difficile, oggi, fare previsioni sul futuro.
La perdita del futuro avviene in nome e a seguito della stessa logica di contemporaneizzazione: perché viviamo – o crediamo di vivere – “in tempo reale”.
I cambiamenti climatici non sono, e non saranno, uguali per tutti. Chi rischia di più sono i poveri, aumentando il “gap” che li separa dai ricchi. I giovani di Fridayforfuture scendono in piazza per denunciare la disuguaglianza generazionale. Per andare avanti nel sociale bisogna tener conto di tutte le forme che le disuguaglianze hanno assunto.
Complice anche lo sviluppo tecnologico e l’imperativo del rimanere sempre connessi, siamo sempre più proiettati in una dimensione in cui l’attesa è abolita. Con un presente che si brucia nell’istante, muta anche il rapporto che si ha con il passato (e il futuro). Ma come sarebbe il mondo se…
La cultura ambientalista ha spesso sottolineato la necessità di pensare al futuro tenendo conto delle sette generazioni a venire e dell’impatto che le nostre azioni attuali avranno su di loro. Ora una di queste generazioni ha cominciato a prendere la parola.