di Redazione Confronti Da diversi decenni il nostro Paese è divenuto sempre più compiutamente multiculturale e ad elevato pluralismo religioso. Vi hanno…
geopolitica
di Enrico Campofreda. Giornalista e scrittore. Esistono modi più o meno ingombranti per entrare nella Storia, Recep Tayyip Erdoğan da tempo ne…
di Raul Caruso (economista, Università Cattolica del Sacro Cuore. Direttore del Center for Peace Science, Integration and cooperation [Cespic] di Tirana) Nelle…
Drammatiche vicende, ai confini tra Israele e la striscia di Gaza, hanno segnato i giorni in cui lo stato ebraico celebrava i settant’anni dalla sua nascita (che i palestinesi chiamano “nakba”, il disastro). Intanto gli Stati Uniti d’America – per mandato del loro presidente, Donald Trump – ufficialmente trasferivano la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.
di Marco Mazzoli (professore di politica economica all’Università di Genova)
Le decisioni di Trump di imporre dazi doganali sulle interpretazioni non sono una semplice scelta di politica economica, ma vanno inquadrate nel più generale contesto geo-politico. La prima conseguenza dei dazi sulle importazioni è che anche altri Paesi adottino a loro volta dazi come contromisura, con la possibilità di riduzione del Pil mondiale.
intervista a Belquis Roshan (senatrice nella Camera alta del Parlamento afghano)
Senatrice Belquis, le pare realistica la proposta di Ghani d’inserire i talebani al governo?
Mi pare una sceneggiata. Se mai si dovrà compiere questo passo lo decideranno gli americani. Washington finanzia il governo afghano e i talebani stessi, magari ci saranno pure talebani che si tengono lontani da queste trame, ma sono una minoranza.
intervista ad Alberto Negri, inviato speciale de “Il Sole 24 Ore” (a cura di Mostafa El Ayoubi)
di Mostafa El Ayoubi
6 anni di guerra, oltre 300mila morti, 11 milioni tra sfollati e profughi.
di Mostafa El Ayoubi
Tra i tanti dossier scottanti che Obama lascerà in eredità a Trump c’è quello turco.
di Maurizio Ambrosini (docente di Sociologia delle migrazioni all’Università di Milano)
Una testimonianza dalla città di Erbil, nel Kurdistan iracheno, che vive una situazione difficile per l’alto numero di profughi provenienti dalla Siria e di sfollati interni.
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