di Gian Mario Gillio (giornalista, direttore responsabile di Confronti)
tratto da Riforma.it
Cingoli: «Il nostro convegno sul ruolo delle diaspore Med-Africane propone di partire dalle comunità di origine per combattere i processi di radicalizzazione».
Gian Mario Gillio
“Più libri Più liberi”: si parlerà anche di valori e di spiritualità
intervista a Valdo Spini, a cura di Gian Mario Gillio (tratto da Riforma.it)
A Roma si sta organizzando la prima «Rassegna delle riviste italiane di cultura», mentre il Salone del libro di Torino si trasferisce a Milano. Ne abbiamo parlato con Valdo Spini, presidente del Coordinamento delle riviste italiane di cultura (Cric).
intervista ad Aldo Cazzullo (a cura di Gian Mario Gillio)
«Raggi e Appendino, due volti giovani, poco conosciuti e freschi, sono apparsi come uno specchio in cui ogni singolo elettore ha potuto riconoscere se stesso». Cazzullo è editorialista e inviato del Corriere delle Sera.
Cazzullo, torinese e da 14 anni residente a Roma, che idea si è fatto dei risultati delle ultime amministrative di due città, Roma e Torino, che le appartengono?
«Al di là dei risultati, ciò che ho trovato un po’ stridente è stata l’esaltazione mediatica dei due personaggi femminili: Raggi e Appendino. Sono state definite da molti come «il nuovo che avanza», e fin qui può andare. Ho trovato invece fuori luogo il paragone fatto con le due prime cittadine di Madrid e Barcellona: Manuela Carmena e Ada Colau. Due donne, queste ultime, con un pregresso importante: Carmena come magistrato e Colau come attivista per i diritti umani. Virginia Raggi e Chiara Appendino fino a prima dell’elezione erano due consigliere comunali che hanno fatto bene il loro lavoro di opposizione e che hanno saputo incarnare la volontà di cambiamento che due grandi città come Roma e Torino stavano cercando».
Per ricordare la figura di Marco Pannella, vi riproponiamo una sua intervista raccolta da Gian Mario Gillio nel corso di un lungo sciopero della fame e della sete del leader radicale sul tema delle carceri e della giustizia, ma non solo, pubblicata su Confronti di giugno 2011.
Quali sono i motivi che la spingono a un nuovo sciopero della fame e della sete?
Innanzitutto vorrei partire da alcune premesse. Nel 1978, per paura della nostra campagna e dei referendum che avevamo proposto, il Parlamento fece passare la legge 194 sull’aborto e noi radicali votammo contro per via dei suoi aspetti statalisti che prevedevano solamente la la sanità pubblica e obiettori di coscienza interni. Poi la chiusura dei ghetti manicomiali, sempre nello stesso anno. Anche in questo caso venne approvata una legge e votammo contro, ma non perché non l’approvassimo. Erano iniziative nostre, ma il Parlamento per evitare che si potessero approvare tramite referendum, preferiva farle approvare per legge modificandone però alcuni impianti per noi dirimenti.
Santo Della Volpe: missionario del giornalismo, della legalità, della giustizia
di Gian Mario Gillio
Che brutta notizia stamane. Come al solito ho dato un’occhiata al sito di Articolo 21 sul telefonino, lo faccio tutte le mattine, mi serve per capire cosa bolle in pentola e leggere qualche articolo di colleghi impegnati nella difesa delle libertà: da quella per la stampa a quella di opinione e di pensiero. Non potevo credere al titolo in apertura che stavo leggendo: “Ciao Santo!”. Un titolo semplice, immediato che mi ha fatto capire subito che il giornalista, poi diventato amico, Santo Della Volpe – che avevo conosciuto proprio alle riunioni del direttivo di Articolo 21 – non era più con noi.
Un rimorso infinito mi ha assalito e poi mille pensieri nella testa: dovevo capire meglio cosa gli stesse capitando, dovevo chiamarlo e andare da lui, chiedergli se potevo essere utile in qualche modo, dirgli anche solamente che per me lui è stato un esempio importante, che rappresentava ciò che cerco nelle persone che voglio avere vicino, una persona onesta, di sani principi, modesta – seppur di grande professionalità e umanità –, una persona con la quale era bello poter chiacchierare.
Il Premio giornalistico “Paolo Giuntella” assegnato al direttore di Confronti
Sabato 13 dicembre, nell’ambito dell’Assemblea nazionale dell’Associazione Articolo 21, il Premio giornalistico “Paolo Giuntella” verrà assegnato, tra gli altri, a Gian Mario Gillio, direttore di “Confronti”. “Una gratificazione per quanto fatto in questi anni di lavoro come direttore della rivista, incarico che volge al termine – ha dichiarato all’Agenzia stampa NEV, Gian Mario Gillio -, ma soprattutto è un riconoscimento importante al prezioso lavoro fatto dai colleghi della redazione e di tutto lo staff di Confronti-Com Nuovi Tempi che con le proprie attività ha saputo dare voce alle minoranze presenti nel nostro paese”. Confronti è l’unica redazione nel panorama mediatico italiano che vede lavorare fianco a fianco cristiani (cattolici e protestanti), ebrei, musulmani, induisti, buddhisti, sikh, Testimoni di Geova, ma anche non credenti o persone in cerca di fede. “Un esperienza reale di dialogo continuo che dal basso cerca di dare il buon esempio – dice Gillio, aggiungendo -: Grazie alla sinergia con Articolo 21 siamo riusciti in questi anni a illuminare ciò che spesso l’informazione generalista lascia in ombra. Questo premio, da un certo punto di vista, dovremmo darlo noi ad Articolo 21”, ha concluso Gillio. (Nev)
di Gian Mario Gillio
Con dicembre, si conclude la direzione di Gian Mario Gillio. Dal prossimo anno Confronti avrà un nuovo direttore: Claudio Paravati. Al direttore uscente – che non mancherà di collaborare anche in futuro – il ringraziamento e il saluto affettuoso della redazione, dei collaboratori, di tutto l’ufficio di Confronti e della cooperativa Com Nuovi Tempi.
Questo è l’ultimo editoriale che firmo come direttore di Confronti, dopo quasi otto anni di lavoro in questo ruolo e complessivamente dieci nella redazione della rivista. Il mio non è un addio, lavorerò molto vicino alla redazione, al secondo piano di via Firenze, 38 (stesso stabile) come direttore responsabile dell’Agenzia Stampa Nev della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), e per la quale curerò i rapporti istituzionali e la comunicazione.
di Gian Mario Gillio – È stato presentato lunedì 16 dicembre, presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati – con l’intervento d’apertura della presidente, on. Laura Boldrini – il primo rapporto annuale dell’Associazione Carta di Roma dal titolo “Notizie fuori dal ghetto”. A due anni dalla prima riunione del Comitato promotore (era il 2011 quando venne costituita l’Associazione nata per dare attuazione al protocollo deontologico per un’informazione corretta sui temi dell’immigrazione, siglato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti insieme alla Federazione nazionale della stampa italiana, nel giugno 2008) esce il rapporto che contiene elaborazioni inedite su come, e quanto, le notizie legate al tema dell’immigrazione siano state trattate a livello nazionale e regionale.
Piazza della Loggia, strage impunita. Intervista a Benedetta Tobagi
di Gian Mario Gillio – Il 28 maggio 1974, in piazza della Loggia a Brescia, nel corso di una manifestazione antifascista, esplode una bomba che uccide otto persone fra cui Livia, un’insegnante di italiano che ama la poesia. Insieme a queste esistenze, scompare un mondo intero; il mondo prima del 1974, un anno che marca un punto di svolta per l’Italia e non solo. Benedetta Tobagi ci conduce in un viaggio dentro i misteri recenti della vita italiana, per cercare di vedere anche al di là di una verità sempre incompleta e per fare in modo che una strage impunita non si riduca semplicemente a un luogo e a una data. Il libro Una stella incoronata di buio – Storia di una strage impunita è uscito per la collana Frontiere – Einaudi Editore ed è disponibile in libreria. Ho letto il libro, un documento importante che ho trovato affascinante e avvincente e ho voluto incontrare, anche se fugacemente, Benedetta Tobagi in un caffè della stazione Termini di Roma, dove ho raccolto questa intervista, per Articolo 21 e Confronti.
di Gian Mario Gillio – “Tutte le normative che disciplinano i diritti costituzionali, in particolare se riguardano la libertà di espressione, dovrebbero essere approvate dal Parlamento. Uno dei motivi di preoccupazione riguarda senz’altro il ruolo dell’AGCOM nella predisposizione di sanzioni in materia di proprietà intellettuale. In quanto autorità indipendente, l’AGCOM ha la responsabilità di applicare le disposizioni in vigore previste dalla legge. È solo a tal fine che l’AGCOM ha il potere di adottare regolamentazioni amministrative proprie.” Così ha rilevato Frank la Rue, Relatore Speciale delle Nazioni Unite per la promozione e la tutela della libertà di opinione e di espressione, presentando in Conferenza stampa – lunedì 18 novembre alla SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale) – la sua relazione conclusiva nata dalle osservazioni e dalle considerazioni raccolte dopo la lunga settimana di consultazioni e incontri istituzionali avuti con rappresentanti del mondo accademico e membri delle organizzazioni della società civile nel nostro paese.
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