di Gianna Urizio (giornalista, già presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, impegnata al Centro antiviolenza “Donna LISA” di Roma)
Il 26 novembre hanno sfilato a Roma centinaia di migliaia di donne e uomini contro la violenza esercitata sulle donne, ma i media quasi non ne hanno parlato.
Gianna Urizio
di Gianna Urizio (giornalista, già presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, impegnata al Centro antiviolenza “Donna LISA” di Roma)
Non si può certamente ignorare la gravità degli episodi di Capodanno a Colonia, ma non si può neanche imputarli semplicisticamente alla cultura “machista” musulmana, perché in Germania, come da noi, un terzo delle donne nella loro vita hanno subito molestie o violenze sessuali.
È utile talvolta avere la possibilità della distanza per riflettere su eventi che i media ci hanno presentato in modo convulso. È il caso degli eventi di Colonia e lo sciame mediatico che ha suscitato, che di fatto ha intrecciato tutti i problemi politici e sociali che attraversano l’Europa con le molestie sessuali, i furti e la violenza che hanno subito le donne la notte di Capodanno. Sicuramente il flusso immigratorio del 2015, cresciuto al di là di ogni previsione, ha posto e sta ponendo dei problemi oggettivi di accoglienza e quindi non può sorprendere che i media abbiano creato un vero e proprio cortocircuito tra immigrazione, violenze e scontro di civiltà.