di Giorgio Gomel. Economista, è membro dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), del Comitato direttivo di Jcall-Italia e dell’organizzazione Alliance for Middle East Peace…
Giorgio Gomel
di Giorgio Gomel (economista e membro del CD dello IAI, è membro di JCALL, www.jcall.eu) Dopo anni di dibattito dalla sfera dell’accademia…
Questo il titolo, sintetico, di un seminario di studio e riflessione organizzato da Jcall Italia, in collaborazione con le riviste Il Ponte (che ha dedicato alla “questione israeliana” un suo recente numero monografico) e Mondoperaio, svoltosi il 16 maggio presso l’Aula dei gruppi parlamentari.
di Giorgio Gomel, economista e membro del CD dello IAI, è membro di JCALL, un’associazione di ebrei europei impegnata nel sostegno alla soluzione “ a due stati” del conflitto israelo-palestinese (www.jcall.eu)
L’immobilismo del governo di Israele, incapace di un’iniziativa coraggiosa di pace verso i palestinesi e colpevole di compunta indifferenza verso l’offerta di pace e di normali rapporti avanzata dalla Lega araba nel lontano 2002 e reiterata di recente, il fallimento dei negoziati condotti con la mediazione americana fino alla scorsa primavera, la guerra inutilmente distruttrice fra Israele e Hamas, la continua espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, il ritorno alla violenza soprattutto a Gerusalemme allorchè il vuoto della politica spinge all’estremismo nelle due parti in lotta, hanno spinto l’Autorità palestinese a ottenere il riconoscimento dello stato di Palestina da parte dell’ONU, con una risoluzione da sottoporre al Consiglio di sicurezza entro dicembre. Tutto ciò è una sconfitta per tutti e un motivo di frustrazione profonda per coloro , come noi, che ritengono che una soluzione del conflitto negoziata tra le parti e basata sul principio di “due stati per due popoli” sia una necessità pragmatica e irrinviabile sia per gli israeliani che per i palestinesi.
di Adriano Gizzi e Daniela Mazzarella – Il 14 gennaio scorso, presso il Jewish Community Center di via Balbo a Roma, si sarebbe dovuto tenere un dibattito in occasione della presentazione del libro di Fabio Nicolucci «Sinistra e Israele. La frontiera morale dell’Occidente». Come si leggeva chiaramente nella locandina che pubblicizzava l’incontro (che anche Confronti ha contribuito a diffondere) erano previsti gli interventi di Lucio Caracciolo (direttore di Limes), Emanuele Fiano (deputato del Pd e segretario di Sinistra per Israele), Lucia Annunziata (direttrice Huffington Post Italia), Tobia Zevi (dell’associazione di cultura ebraica Hans Jonas), Giorgio Gomel (rappresentante di JCall Italia, il gruppo italiano del movimento «European jewish call for reason», nonché collaboratore del nostro mensile) e naturalmente dell’autore del libro.
Abbiamo scritto «si sarebbe dovuto», perché in realtà un vero dibattito non c’è stato. La sala era strapiena e almeno 150 persone erano lì per ascoltare civilmente e democraticamente le opinioni di tutti i relatori, ma un gruppo organizzato (una trentina di persone) ha deciso che non potessero prendere la parola né Gomel né Zevi, che tra l’altro erano proprio gli organizzatori della presentazione.
Il governo di Israele, così come quello di altre nazioni nucleari asiatiche, non ha sottoscritto il Trattato di non-proliferazione e la sua…