La Repubblica democratica del Congo, il cui fragile governo ha da tempo spalancato le porte alle truppe straniere, è un laboratorio politico-militare dove si continuano a sperimentare le più ardite alleanze e rappresenta un tassello importante del puzzle della Terza guerra mondiale “a pezzi”.
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A quasi 30 mesi dalla sua scomparsa, i genitori di Mario Paciolla – il cooperante italiano trovato morto nella sua abitazione in Colombia il 15 luglio 2020 – ripercorrono le tappe della loro strenua ricerca di giustizia, nonostante i tentativi messi in atto per ostacolare il raggiungimento della verità.
Il “caso Paciolla” sprofonda nelle piaghe insanguinate della storia colombiana che inizia ad aggrovigliarsi negli anni Sessanta e si caratterizza per il legame inscindibile tra violenza e politica che arriva fino a oggi. A essere coinvolti non sono solo i partiti politici tradizionali e i movimenti di guerriglia, ma anche i gruppi rivoluzionari e il narcotraffico.
di Giorgio Gomel. Economista, è membro dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), del Comitato direttivo di Jcall-Italia e dell’organizzazione Alliance for Middle East Peace.…
di Michele Lipori. Redazione Confronti Seppur in costante crescita, la percentuale delle donne che compongono i Parlamenti di tutto il mondo è…
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di Fulvio Ferrario. Professore di Teologia sistematica e Decano della Facoltà valdese di teologia di Roma. I recenti avvenimenti politici, con le…
di Paolo Naso. Docente di Scienza politica all’Università Sapienza di Roma, Coordinatore di Mediterranean Hope della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia…
Sei estati dopo il sequestro della più grande fabbrica italiana perché secondo i magistrati di Taranto: “produceva malattie e morte”, cosa è cambiato all’Ilva. Sette operai morti sul lavoro, centinaia di persone che ogni anno continuano ad ammalarsi nei quartieri vicini alla fabbrica. Un processo per disastro ambientale tuttora in corso, dodici decreti di legge, decine e decine di tavoli ministeriali. L’ultimo vertice, forse decisivo, tra i sindacati metalmeccanici, il ministero dello sviluppo economico e la multinazionale Arcelor Mittal, che si era aggiudicata a giugno scorso la gara per rilevare la fabbrica, bandita dal ministro precedente Carlo Calenda, si è concluso qualche giorno fa.