Dopo l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023e l’escalation del conflitto a Gaza, che continua a colpire duramente la popolazione civile, si è registrato a livello globale un aumento significativo di episodi di islamofobia e antisemitismo.
hate speech
L’antisemitismo è un fenomeno, ancora estremamente diffuso, e spesso – soprattutto sui social – mascherato da una “legittimo esercizio della propria libertà d’espressione”, soprattutto nelle sue manifestazioni sui social media.
di Redazione Confronti Si è svolta ieri, giovedì 27 gennaio alle 18.00, presso il Cinema Troisi (via Girolamo Induno, 1 – Roma),…
di Marco di Porto. Giornalista e scrittore Lavorando e frequentando le tematiche della Memoria per motivi professionali ma anche familiari (mio nonno…
di Michele Lipori. Redazione Confronti Un nuovo rapporto recentemente rilasciato dall’Anti-Defamation League (Adl) mostra che anche se Facebook ha rimosso dalla sua…
di Michele Lipori. Redazione Confronti La violenza è un atto volontario il cui fine è danneggiare una persona o un gruppo umano.…
A ottant’anni dalle “Leggi razziali” promulgate da Mussolini, la senatrice a vita Liliana Segre, ha recentemente presentato in Senato un Ddl (di cui è prima firmataria) per l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
di Claudio Paravati
Parole d’odio, lo hate speech, non è più questione solo da bar. Dal 21 marzo, con lo slogan «Silence hate – Changing words changes the world» e l’hashtag #silencehate, ha preso il via la campagna europea contro l’hate speech on line. Di che si tratta? Delle parole d’odio che costellano la rete internet, sui social network, nei blog, nei commenti agli articoli, nelle condivisioni di testi, foto o altro. Parole che ci raggiungono quotidianamente perché “socializzate” nella rete, dove incontriamo, talvolta quasi assuefatti, xenofobia, islamofobia, discorsi antisemiti e rigurgiti razzisti.