Si fanno più pesanti i conflitti di interesse, le concentrazioni nei media e nel settore della pubblicità, che portano omologazione e conformismo. Non è solo un problema italiano. Dall’Ungheria alla Spagna e alla Gran Bretagna segnata dallo strapotere del gruppo Murdoch, l’erosione del diritto a un’informazione indipendente, libera e plurale rappresenta una minaccia al pieno esercizio della cittadinanza europea. Vi è un diritto da riaffermare, partendo dal basso, dai cittadini per rendere più forte la democrazia.
Oggi è possibile, grazie all’Iniziativa cittadina europea per il pluralismo dei media (Icepm) presentata nella sede della Fnsi dalla coordinatrice per l’Italia, Tana De Zulueta, e dal segretario di Federstampa Franco Siddi. Parte, infatti, la raccolta di firme per lanciare una proposta di legge che potrà essere presentata direttamente alla Commissione europea se sottoscritta da un milione di cittadini in almeno sette Stati dell’Unione.