di Rocco Luigi Mangiavillano – Gli anziani fragili della periferia est di Roma, tra Torre Spaccata e Tor Bella Monaca, in VI Municipio, da alcuni mesi sono letteralmente scesi in lotta per i propri diritti. Li ho incontrati la prima volta nel maggio scorso: tutti seduti in fila, composti, con i cartelli di protesta in mano e lo sguardo, mai rassegnato, di chi porta il peso e i segni del vissuto di una vita intera fatta di sacrifici e di onesto duro lavoro; con l’espressione di chi, sgomento, si sente tradito nel profondo della dignità umana poiché costretto alla solitudine e alla marginalità. I «vecchi» de «La Fata Carabina» e del «Belleville», due centri diurni intitolati in omaggio ai racconti di Pennac, avevano occupato, pacificamente per alcune ore, i locali del Municipio, inscenando una protesta silenziosa, ma densa di rabbia e di sdegno tale da superare ogni parola. Malgrado le difficoltà tipiche dell’età avanzata manifestavano, fieri, il loro dissenso per i tagli all’assistenza domiciliare e ai centri diurni per le fragilità e la non autosufficienza.
Tag: