di Michele Lipori
Si è tenuta il 27 ottobre, come ogni anno, la Giornata del dialogo cristiano-islamico. «Islam e cristianesimo – si leggeva nell’appello per la XIV edizione – sono religioni di pace. E per costruire un mondo di pace c’è bisogno che le due religioni mondiali maggioritarie sappiano riscoprire le comuni radici di pace in tutte le loro molteplici declinazioni».
«Cristiani e musulmani: dall’accoglienza alla convivenza pacifica», questo il tema scelto per la XIV Giornata del dialogo cristiano-islamico che, come di consueto, si costituisce di diversi eventi, incontri, dibattiti e conferenze al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica ai temi del dialogo interreligioso. In particolare, in un momento storico sempre più caratterizzato dalla paura e il sospetto nei confronti dell’«altro» i media hanno il dovere di rendere un servizio ai cittadini, fornendo degli strumenti di conoscenza che vadano oltre facili stereotipi e stigmatizzazioni.
Islam
di Giovanni Sarubbi (direttore del periodico www.ildialogo.org)
Prove di «stati generali del dialogo cristiano-islamico». Questo è stato lo spirito del convegno organizzato da Confronti il 13-14 novembre 2015 a Roma, presso la Facoltà valdese di Teologia, dal titolo «Da musulmani immigrati a cittadini italiani: la sfida dell’integrazione e del dialogo». C’erano gli studiosi di islam; c’erano i cristiani di varie confessioni: la cattolica, la protestante; c’erano i musulmani: l’Ucoii, la Coreis, la Grande Moschea di Roma; c’erano le istituzioni: il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio.
L’avvio del convegno, nel pomeriggio di venerdì 13, è stato positivo. Interessanti e precise le relazioni degli esperti, ricche di spunti e numeri su cui riflettere. Massimo Introvigne, parlando sul tema «immigrazione e mutamento del mosaico religioso», ha presentato al convegno, in anteprima, gli aggiornamenti sulla consistenza delle minoranze religiose esistenti oggi in Italia che, pur essendo 838 gruppi, rappresentano all’incirca il 3% di tutta la popolazione italiana. Significativa la consistenza di cittadini italiani di fede musulmana che sono oggi stimati in 245mila persone (dati Cesnur 2015), più che raddoppiati rispetto alle ultime statistiche note.
di Claudio Paravati
La strage di Parigi del 13 novembre ha fatto aumentare la diffidenza verso tutti i musulmani presenti in Europa, come se fossero tutti sostenitori dello Stato islamico. Pur non avendo alcuna responsabilità per le violenze, la comunità musulmana italiana ha voluto opportunamente dare un segnale che risultasse chiaro a tutta l’opinione pubblica allarmata dalla propaganda populista anti-islamica, scendendo in piazza il 21 novembre al grido di «Not in my name».
Beirut (12 novembre, 43 morti), Parigi (13 novembre, 129 morti, 300 feriti), Bamako, in Mali (20 novembre, 170 ostaggi, 22 morti): questo è il pesante bollettino di novembre del terrorismo del cosiddetto Stato islamico (l’Isis, il cui acronimo, in arabo, è Daesh) e dei movimenti a esso affiliati. Un’azione terribile di guerra «a pezzetti» perpetrata, con drammatica folle lucidità, da coloro che seguono una propria ideologia del terrore.
Il terrore. A dieci mesi da Charlie Hebdo, ancora una volta la Parigi di Rousseau e Voltaire è stata colpita. Questa volta però con una violenza ancor più impressionante: sei attacchi coordinati nel giro di 33 minuti, sparando sulla folla…
di Mario Campli
Caro direttore, non vorrei abusare della tua paziente «accoglienza». Ma il momento è quanto mai grave e anche drammatico. Non solo per il sangue e le morti di decine e decine di ragazzi, ragazze, uomini e donne a Parigi e nel cuore di altre città; anche per i nostri destini.
Ho partecipato con attenzione e grande interesse al seminario-progetto- Minareti e Campanili (Roma, 13-14 novembre 2015): «Da musulmani immigrati a cittadini italiani: la sfida dell’integrazione e del dialogo». Nella notte del venerdì, la tragedia di Parigi ha raggiunto anche la nostra «piccola» ricerca e testimonianza. Ho ascoltato e intensamente condiviso la tensione della ricerca e della costruzione incessante del dialogo tra le fedi (cristiana e musulmana, in questo caso) e le religioni. Ho toccato con mano lo sforzo del com-prendersi.
Di fronte ai tragici attentati di Parigi di venerdì 13 novembre, noi esponenti di varie organizzazioni islamiche e cristiane, riuniti a Roma per il convegno promosso dalla rivista Confronti sul tema: «Da musulmani immigrati a cittadini italiani: la sfida dell’integrazione e del dialogo» (13-14 novembre 2015), esprimiamo il nostro cordoglio e il nostro sconcerto, nonché la nostra solidarietà al popolo francese, con tutte le sue componenti religiose e culturali, e a tutti i popoli vittime del terrorismo. Condanniamo ogni forma di terrore e di violenza nel nome di Dio; rivolgiamo un appello a tutte le nostre comunità perché contrastino con tutte le loro forze messaggi d’odio e di violenza incompatibili con l’Islam, con il Cristianesimo e con tutte le altre religioni e il loro messaggio di pace. Rinnoviamo la nostra totale disponibilità a collaborare a ogni iniziativa tesa al dialogo interreligioso e al contrasto di ogni abuso della religione per perseguire obiettivi politici e di potere che nulla hanno a che fare con una fede autenticamente vissuta.
All’interno l’elenco dei promotori e le prime adesioni.
Per aderire all’appello, inviare una mail a: info@3.121.62.245
Scegliamo bene i paletti. Una replica a Ernesto Galli della Loggia
di Franco Cardini
Il mio caro e vecchio amico Ernesto Galli della Loggia – «collega, e ciononostante amico», come usiamo dire all’Università –, ha pubblicato il 7 ottobre scorso su Il Corriere della Sera «Religioni e paletti. Il difficile rapporto con l’Islam», una lunga messa a punto di quella che potremmo ormai definire la «questione islamica»…
Da musulmani immigrati a cittadini italiani: la sfida dell’integrazione e del dialogo
13-14 novembre 2015
Facoltà valdese di Teologia – via Pietro Cossa, 40/42 Roma
intervengono:
Stefano Allievi, Luca Anziani, don Cristiano Bettega, Roberto Catalano,
Izzeddin Elzir, Fulvio Ferrario, Annalisa Frisina, Gian Mario Gillio,
Marisa Iannucci, Massimo Introvigne, Giovanna Maria Iurato, Adel Jabbar,
Zouhir Louassini, Ugo Melchionda, Anna Nardini, Paolo Naso, Enzo Pace,
Claudio Paravati, Abdellah Redouane, Maryam Turrini
ALL’INTERNO IL PROGRAMMA DEI LAVORI
In occasione della XIV giornata del Dialogo Cristiano-Islamico, la rivista Confronti, in collaborazione con gli enti e le organizzazioni che promuovono l’iniziativa, organizza l’incontro di avvio della Giornata, il 27 ottobre, alle ore 16, presso la Facoltà Valdese di teologia, via Pietro Cossa 42, a Roma.
Interverranno all’incontro: Giovanna Maria Iurato, Direzione Centrale degli affari di culto del Ministero dell’Interno; Anna Nardini, Servizio Confessioni religiose della Presidenza del Consiglio; Cristiano Bettega, Conferenza Episcopale italiana; Izzeddin Elzir, Unione delle Comunità e organizzazioni islamiche in Italia, Letizia Tomassone, Commissione Dialogo interreligioso, Fcei, Massimo Cozzolino, Confederazione Islamica Italiana, Marianita Montresor, SAE; Cenap Aydin, Istituto Tevere; Luigi De Salvia, Religioni per la Pace; Omar Camiletti, Centro islamico culturale d’Italia; IlhamAllah Chiara Ferrero, COREIS, Roberto Catalano, Movimento dei Focolari; Giovanni Sarubbi, il Dialogo; Claudio Paravati, Confronti.
Per ulteriori informazioni sulla Giornata del dialogo cristiano-islamico: www.ildialogo.org
di Adam Smulevich (tratto da Moked, il portale dell’ebraismo italiano)
La relazione è prima di tutto esperienza concreta. Fatta di saluti, incontri, difficoltà da superare assieme. Questo lo spirito con cui donne di diverse estrazioni culturali e religiose si sono riunite ieri (3 settembre) presso la comunità islamica di Firenze per una riflessione, informale e a più voci, sul tema. Un evento tra i più carichi di significato nel percorso che porterà all’avvio delle celebrazioni per la Giornata Europea della Cultura Ebraica di domenica. “Era importante esserci, anche alla luce del luogo particolare in cui ci troviamo. Un’esperienza da non mancare” sottolinea la presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli, il cui intervento si è focalizzato sull’esigenza di superare le barriere e rafforzare i linguaggi e i codici comuni.
“Pensando a questo incontro – le sue parole – ci siamo chieste se siamo ponti all’interno della nostra Comunità. È una sfida, ma è anche una necessità. Questo percorso è una necessità. Se aderenti a se stesse, centrate, noi donne siamo anche capaci di usare consapevolmente e interpretare il linguaggio maschile, oltre al nostro simbolico linguaggio femminile. Le donne sono bilingui. Dobbiamo esserne coscienti”. Viva cordialità ha segnato il confronto tra esperienze di vita differenti. A fare gli onori di casa Sanaa’a, esponente del direttivo islamico locale che molto si è spesa in questi anni nel dialogo con il mondo ebraico. “Salutiamoci, sorridiamoci, chiediamoci chi siamo, ascoltiamo i bisogni dell’altro, cerchiamo di essere presenti”. Questa, per Sanaa’a, la strada verso una più piena e reciproca comprensione.
Michele Zanzucchi «L’Islam spiegato a chi ha paura dei musulmani» Città Nuova, 2015 128 pagine, 14 euro di Roberto Catalano Il senso…