Lo struggente romanzo di Maylis de Kerangal, un’autrice francese innamorata dell’Italia che visse nella sua abitazione parigina la tragica notte del 3 ottobre 2013, quando un barcone carico di migranti affondò a due chilometri dalle coste dell’isola, provocando oltre trecento morti e squarciando definitivamente il velo sull’immane dramma costituito dalle migrazioni contemporanee.
Lampedusa
Fuocoammare
di Gianfranco Rosi
(Italia, 2016)
di Franca Di Lecce
La strage del 3 ottobre di un anno fa, in cui persero la vita 366 persone, è stata commemorata con diverse iniziative, non solo a Lampedusa ma in numerose città italiane ed europee. Ma Lampedusa, l’isola eternamente sospesa tra isolamento e sovraesposizione mediatica, da periferia ultima ed estrema è diventata ormai il centro del mondo.
E non è un caso se quest’anno la giuria della 14a Mostra internazionale di architettura ha assegnato una menzione speciale a Intermundia, un progetto di ricerca che dà voce alle tragedie di Lampedusa, anche con una installazione che evoca la realtà di chi attraversa i confini del Mediterraneo da Sud a Nord, offrendo al visitatore un’esperienza sensoriale. Il visitatore si trova in una piccola stanza buia e claustrofobica per provare a vivere gli interminabili istanti del naufragio, reso con un suono assordante e una luce improvvisa e accecante.