di Goffredo Fofi. Scrittore, critico letterario e cinematografico, giornalista. Direttore della rivista Gli asini. Nasceva un secolo fa a Mosca il più…
libro
di Goffredo Fofi. Scrittore, critico letterario e cinematografico, giornalista. Direttore della rivista Gli asini. Molti anni fa, nell’estate del 1986, quelli del…
di Goffredo Fofi. Scrittore, critico letterario e cinematografico, giornalista. Direttore della rivista Gli asini. Si chiama L’altra Firenze la ricca antologia (con…
La casta dei casti. I preti, il sesso e l’amore
di Luigi Sandri. Redazione Confronti Questa inchiesta, sui preti italiani e l’amore, è l’ultima delle varie opere che in un decennio l’Autore…
di Francesca Bellino. Giornalista e scrittrice Guru Gobind Singh è stato il decimo e ultimo guru dei sikh. È stato il vero…
di Claudio Paravati (direttore Confronti)
«Aver viaggiato in Albania ha significato conoscere anche e forse soprattutto l’Italia». Questa una delle affermazioni che abbiamo ripetuto più spesso durante il giro di presentazioni del libro Donne d’Albania. Tra migrazione, tradizione e modernità, nostra recente pubblicazione come Com Nuovi Tempi.
di Goffredo Fofi
Va letto, “Bruciare tutto”, e va considerato attentamente il quadro che dà della nostra società presente e la precisione con cui sa descrivere il confuso cattolicesimo odierno, che non sa rendersi conto delle sue responsabilità e dei suoi compiti, in una società della cui superficialità morale porta molta colpa.
In questo libro (che è stato presentato a Roma, al Campidoglio, martedì 20 maggio) Giovanni Franzoni racconta, per la prima volta in modo non episodico, la sua vita, dandoci modo di riflettere sulle circostanze che hanno influito sulle sue scelte. Oltre ottant’anni, cruciali nella storia del nostro paese e della Chiesa cattolica, scorrono sotto i nostri occhi attraverso i ricordi di un protagonista. Dopo l’età giovanile trascorsa a Firenze nel periodo fascista e della guerra, completa i suoi studi a Roma e nel 1950 entra nel Monastero benedettino di S. Paolo. Divenuto abate nel 1964, partecipa alle ultime due sessioni del Concilio Vaticano II, del quale ricorda fatti poco noti e personaggi importanti. Di questi ultimi sono riportate in appendice lettere inedite, accanto alla testimonianza toccante delle zie, che, a Firenze, seguivano “dal basso” le sue travagliate vicende. Infatti, quei “profeti di sventura” che Giovanni XXIII aveva temporaneamente messo a tacere, rialzano presto la testa e vedono nelle scelte sue e di altre chiese locali, una pericolosa deriva radicale. Seguiamo quindi i retroscena del suo strano “processo”, al termine del quale è costretto a rassegnare, nel 1973, le dimissioni e a trasferirsi in modesto locale lungo la Via Ostiense con la Comunità nel frattempo costituitasi attorno a lui e che tuttora opera cercando di testimoniare un modo “altro” di essere Chiesa.