di Tim Macquiban
Dichiarazione a titolo personale del direttore dell’Ufficio metodista per l’ecumenismo di Roma e pastore della Chiesa metodista di Ponte Sant’Angelo.
Come può uno che è stato un fervente ed appassionato europeista sin da quando il Regno Unito ha aderito alla Comunità economica europea, nel 1975, accettare il voto “Leave” che l’elettorato britannico ha espresso il 23 giugno? Nonostante gli sforzi dei leader di quasi tutti i partiti e di molti capi di chiesa, leader della finanza e dell’industria e del mondo dello sport, delle arti e dello spettacolo, per convincerli a votare “Remain”, gli elettori con una risicata maggioranza del 4% (52 a 48%) hanno votato per lasciare l’Unione europea.
Le conseguenze di questo devono ancora essere pienamente percepite. È una vittoria per la libertà e per le forze anti-establishment, che incoraggia a mostrare i muscoli analoghi movimenti nazionalisti, populisti, anti-governativi e contro l’immigrazione in Francia, nei Paesi Bassi e altrove?
metodisti
Appello delle Chiese Protestanti di Milano
Noi rappresentanti delle Chiese evangeliche di Milano – valdese, metodista, battista, luterana – esprimiamo viva preoccupazione per alcune affermazioni e i toni di certe battute della campagna elettorale in materia di libertà religiosa e di culto.
Ci rammarica che questo tema di primaria importanza civica e costituzionale sia spesso affrontato con superficialità e leggerezza, invocando inammissibili restrizioni soprattutto nei confronti della comunità islamica ma, più in generale, delle minoranze religiose presenti a Milano.
Noi evangelici denunciamo quel pregiudizio che condanna l’islam come religione violenta e aggressiva e misconosce il radicamento e l’integrazione di migliaia di musulmani che partecipano lealmente alla vita democratica della nostra città e del Paese.
Il Centro di Documentazione Metodista e il Dipartimento di Storia, Culture, Religioni della Sapienza – Università di Roma promuovono il loro IV Convegno internazionale, dedicato al tema della “Cattolicità della Chiesa”.
L’impegno ecumenico del metodismo è radicato nella teologia di John Wesley, ben espressa nel celebre sermone “Catholic Spirit”. In quel testo della metà del XVIII secolo (1750), pur riconoscendo le motivate diversità che esistono tra le diverse confessioni cristiane, Wesley affermava la centralità della rettitudine del cuore che unisce e avvicina i sinceri credenti. In questo senso, come afferma il teologo metodista Ted Ranyon, il fondatore del metodismo “sembrava dimostrare che la ricchezza dell’Evangelo cristiano non può esaurirsi in una tradizione denominazionale, ma che noi ci appropriamo di questa variegata ricchezza nel momento in cui la condividiamo nelle risorse che l’ecumenismo mette a nostra disposizione”. Il Convegno intende rivisitare il tema della “cattolicità della Chiesa” e dell’ecumenismo, a partire da alcune pagine di John Wesley e della tradizione metodista, ma anche dalla rinnovata vitalità del movimento ecumenico a cui sta contribuendo l’azione di papa Francesco.
Il 19 ottobre a Velletri (Roma) è morto il pastore metodista Sergio Aquilante. Nato nel 1931 a Palombaro (in provincia di Chieti), Aquilante è stato una figura di spicco del metodismo italiano, svolgendo il suo ministero pastorale in varie regioni italiane e ricoprendo incarichi di responsabilità, tra i quali: presidente della Conferenza della Chiesa metodista d’Italia e poi (dopo l’integrazione del 1979 tra metodisti e valdesi) del Comitato permanente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia; membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e del Comitato esecutivo del Consiglio mondiale metodista; direttore del centro Ecumene (Velletri), del Centro sociale di Villa San Sebastiano (L’Aquila) e del centro diaconale La Noce (Palermo); presidente del Centro studi per il socialismo cristiano.
Come redazione di Confronti esprimiamo la nostra vicinanza al presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Massimo Aquilante, figlio di Sergio, e alla sua famiglia.