Il film di Kon Ichikawa del 1956 racconta la storia di un giovane soldato giapponese delle truppe d’occupazione in Birmania che all’annuncio della fine della guerra è mandato dai vincitori a tentar di convincere un gruppo di soldati che rifiuta di arrendersi. Un film epocale, che insieme a pochi altri, parla di nonviolenza e misericordia.
nonviolenza
La vita dei coniugi Trocmé e della loro lotta nonviolenta contro il nazismo, fra visioni e memorie personali.
Noi rappresentanti di movimenti, associazioni e gruppi del mondo della pace e della nonviolenza siamo preoccupati delle pressioni esercitate sul nostro governo perché assuma un ruolo guida nell’intervento militare in Libia a fianco di altre potenze occidentali. Il Presidente del Consiglio ha detto che “non è in programma una missione militare italiana in Libia”. Ne prendiamo atto. Ma i problemi restano: – il contrasto all’espansione del terrorismo del sedicente Stato islamico; – una minaccia alla sicurezza del nostro paese; – la stabilizzazione della nazione nordafricana. La guerra non è il mezzo adeguato per sconfiggere il terrorismo né tantomeno per portare stabilità alla Libia. Basterebbe guardare alla storia di questi ultimi anni per capire che gli interventi militari non hanno risolto i problemi, li hanno invece aggravati.