di Elizabeth Green. Teologa e pastora battista, membro del Coordinamento teologhe italiane (CTI) (Intervista a cura di Stefania Sarallo) Elizabeth Green, teologa…
omofobia
Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia 2021
di Michele Lipori. Redazione Confronti La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è nata nel 2004 per fare opera…
di Fulvio Ferrario. Professore di Teologia sistematica e Decano della Facoltà valdese di teologia di Roma. Un recente fatto di cronaca che…
di Dea Santonico. Comunità Cristiana di Base di S. Paolo Un attacco fascista e omofobo subito giovedì 10 dicembre durante un incontro…
Proposta di legge Zan-Scalfarotto sull’omotransfobia. Lettera alla alla Cei.
di Dea Santonico e Stefano Toppi «Rischierebbe di aprire a derive liberticide»: così la Conferenza episcopale italiana stronca la proposta di legge…
di Michele Lipori. Redazione Confronti La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è nata nel 2004 per fare opera…
di Cristina Obber (giornalista e scrittrice; tra i suoi libri: “Siria mon amour” e “L’altra parte di me”; scrive sul blog “La27esima ora” del Corriere della sera, su cui questo articolo è stato pubblicato).
Mi chiedono spesso che cosa dicono i ragazzi nelle scuole. Da nord a sud, dai licei classici ai professionali, i ragazzi e le ragazze non sono un’entità omogenea, come non lo siamo noi adulti. Serve precisarlo? Sì, serve, perché spesso sentiamo parlare di adolescenti in termini assoluti, che non li rappresentano. Rispetto all’omosessualità sento dire le cose più diverse, e anche quando ciò che sento non mi piace mi rendo benissimo conto di quanto sia importante anche solo pronunciare ad alta voce certe parole, certe sensazioni, condividerle, mettere in fila i pensieri.
Come quando Matteo, 17 anni, mi dice che gli omosessuali gli fanno schifo; quando chiedo a lui e ai suoi sostenitori quali altre “categorie” di persone gli fanno schifo si parla di barboni, e anche di tossici, ma senza motivazioni che oltrepassino la misera soglia del «perché sono dei falliti»; per alcuni tutto ciò che esce dal modello di maschio eterosessuale virile socialmente riconosciuto come vincente è un perdente, e allora meglio tenerlo lontano, non esserne contaminati. Meglio schifarlo, appunto.
Gentile redazione, siamo un gruppo di gay cristiani credenti, «Ali d’aquila» di Palermo. Scriviamo perché anche quest’anno abbiamo organizzato nella nostra città…
«Il nostro amore non fa del male a nessuno, non sminuisce quello eterosessuale, non mette a repentaglio le nostre istituzioni, non nega…