di Enzo Marzo (direttore di Critica liberale) – «Sono più di trent’anni che ci si arrabatta per modificare la Costituzione nelle parti essenziali, senza che nessuno sia mai riuscito a stravolgerla dal punto di vista formale. Ma dal punto di vista sostanziale naturalmente le cose stanno diversamente. Per cui sono dell’idea che oggi non si tratti tanto di difendere la Costituzione, ma di ripristinarla», sostiene il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky. E qui il discorso ritorna a quelle classi politiche che non solo nella Seconda repubblica ma anche nella Prima hanno poco amato la Costituzione e l’hanno sistematicamente violata creando nei fatti una sua caricatura che andrebbe demolita. Ci sono riusciti a ridurla a un pezzo di carta. Per «ripristinare» i princìpi costituzionali occorre prima di tutto smascherare questo fantoccio.
«Critica liberale» – mensile di sinistra liberale – ha pubblicato l’articolo che vi riproponiamo, dove si mette a confronto il testo formale della Costituzione con la «sostanza» che si è prodotta dal ‘48 ad oggi con una progressione sempre più veloce, fino a diventare la vera Costituzione.
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Invece di dedicarsi alla cancellazione di una legge elettorale da tutti deprecata, almeno a parole, si preferisce discutere di semipresidenzialismo alla francese come unico antidoto «decisionistico» all’immobilismo cronico del paese.