di Michele Lipori. Redazione Confronti Il 16 febbraio 2011, in seguito all’arresto di un avvocato e attivista per i diritti umani, si…
primavera araba
di Giovanna Loccatelli. Giornalista e scrittrice (Intervista a cura di Denisa Muhameti e Claudio Paravati) Negli ultimi vent’anni la Turchia ha subìto…
di Francesca Bellino. Giornalista e scrittrice Dieci anni fa la Tunisia ha stupito il mondo. Centinaia di persone si sono riversate in…
di Mostafa El Ayoubi – Dopo l’estromissione del presidente Morsi, che voleva imporre una Costituzione islamista e fomentava lo scontro interconfessionale tra sunniti e sciiti, a giugno scorso gli egiziani sono tornati in milioni a piazza Tahrir e la giunta militare ha preso in mano il potere, mettendo fuori gioco i Fratelli musulmani. Ma i problemi politici e sociali restano: mentre l’élite militare controlla buona parte dell’economia, il paese versa ancora in condizioni di grave povertà. La rivoluzione del 25 gennaio 2011 in Egitto, alla quale, a partire da piazza Tahrir, avevano partecipato milioni di cittadini delle più svariate tendenze politiche, culturali e religiose, aveva portato l’11 febbraio dello stesso anno alla caduta del regime di Mubarak durato 30 anni.
Cosa vogliono le popolazioni dei paesi islamici? Ce l’hanno o no con noi? Chi li guida, chi li inganna, chi li sobilla?…