Il 1944 è stato, probabilmente, l’anno peggiore nella storia del nostro Paese. A otto decenni di distanza abbiamo il dovere di ricordare la Resistenza dei partigiani mentre si iniziava a immaginare un’altra Italia, quella che faticosamente è arrivata fino a oggi.
Resistenza
Mohamed Tadjadit è stato selezionato tra i sei finalisti del Premio internazionale Poeta Resistente 2023.
di Gianfranco Pagliarulo. Presidente nazionale Associazione Nazionale Partigiani Italiani. (Intervista a cura di Claudio Paravati) Col Congresso del 2006 e il cambio…
di Silvia Resta. Giornalista televisiva (Intervista a cura di Claudio Paravati e Chiara Di Giorgio) Il 2001 era l’anno della “legge Bavaglio”…
«Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ad ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, giovani che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. «Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lí, o giovani, col pensiero perché lí è nata la nostra Costituzione»
Piero Calamandrei
discorso sulla Costituzione agli studenti di Milano, 1955