intervista a Stefano Ceccanti, costituzionalista
Il professor Ceccanti è docente di Diritto costituzionale italiano e comparato e di Diritto parlamentare all’Università La Sapienza di Roma ed è stato senatore del Pd nella scorsa legislatura. Lo abbiamo intervistato sulla riforma costituzionale all’esame del Parlamento e sull’Italicum, la legge elettorale approvata all’inizio di maggio.
Professor Ceccanti, quali sono a suo giudizio i principali vantaggi della riforma costituzionale che propone il governo?
Questa riforma risponde a due esigenze di fondo. La prima si collega alla forma di governo: è irrazionale avere un’elezione di due camere diverse che incidono entrambe sulla formazione dell’esecutivo, perché i risultati elettorali possono dare esiti diversi, anche qualora si votasse con un sistema identico per entrambi i rami del Parlamento. Questo vale a maggior ragione oggi che l’elettorato è diventato molto più mobile, ma anche in passato – nel ‘94, nel ‘96 e nel 2006 – abbiamo visto risultati diversi tra Camera e Senato. Si tratta quindi di una cosa palesemente insensata, che bisogna rimuovere…
Riforma
intervista a Giulio Ercolessi
Formatosi politicamente nella sinistra liberale, nella Lega per il divorzio e nel Movimento federalista europeo, Giulio Ercolessi è stato segretario del Partito radicale nel 1973-74. All’inizio degli anni ’80 ha abbandonato la politica attiva, intensificando però la sua attività pubblicistica. Instancabile «globetrotter» del pensiero liberale, in questi decenni ha partecipato come relatore a centinaia di incontri e convegni, scrivendo articoli e saggi – con il proprio nome o utilizzando uno pseudonimo – per riviste quali Critica liberale (di cui ha anche codiretto il supplemento «Gli Stati Uniti d’Europa»), MicroMega, Lettera Internazionale e Confronti. Tra i suoi libri, ricordiamo L’Europa verso il suicidio? Senza Unione federale il destino degli europei è segnato (Dedalo, 2009) e soprattutto Sfascismo costituzionale. Come uscire vivi da un azzardo politico temerario. Una proposta liberale, appena pubblicato per Aracne editrice. Ercolessi è anche membro del board del Forum liberale europeo (Elf), l’organizzazione che riunisce i circa quaranta centri di studi politici europei facenti capo all’Alde (il variegato partito dei liberali al Parlamento europeo).
Lettera aperta a padre Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica»
di Luigi Sandri
Antonio Spadaro – direttore de «La Civiltà Cattolica», e uomo di fiducia del papa che gli ha concesso un’amplissima intervista – esalta una conferenza nella quale Bergoglio, allora superiore provinciale dei gesuiti in Argentina, sferra un attacco globale contro Giovanni Calvino (il grande padre della Riforma, con Lutero).
La domanda è: l’attuale vescovo di Roma mantiene le tesi del Bergoglio argentino? Se fosse così, fine del suo ecumenismo con il mondo protestante; se non lo è, come pensiamo, urge una chiarificazione di discontinuità da parte di Francesco.
Domenica 19 gennaio è mancato a Pinerolo Giorgio Gardiol, aveva 71 anni. Pubblichiamo un breve ricordo degli amici del settimanale «Riforma», di cui Gardiol è stato il primo direttore.
Nel corso di una vita dedicata alla chiesa e alla politica, ricercando gli intrecci tra l’annuncio della Parola e le grandi questioni sociali, aveva ricoperto importanti incarichi «di frontiera»: per esempio occupandosi degli italiani emigrati a Ginevra, oppure affiancando vari direttori di Agape (Prali); e naturalmente in un impegno politico sempre ispirato al messaggio di liberazione che viene dall’Evangelo, che gli permetteva di relativizzare qualunque ideologia.
In campo politico-amministrativo, tanti sono stati i suoi anni in Consiglio comunale a Pinerolo – gli anni della militanza in Democrazia proletaria; Gardiol è poi stato consigliere provinciale; negli anni ’90 il passaggio ai Verdi, di cui è stato coordinatore regionale e poi, nelle liste dell’Ulivo, deputato nella XIII legislatura (1996-2001). Fu proprio il mandato parlamentare a interrompere la sua attività giornalistica a Riforma, di cui è stato il primo direttore (1993-96) e di cui aveva partecipato al progetto, dopo essere stato alcuni anni direttore dei settimanali unificati La luce – L’Eco delle valli valdesi.