La guerra tra Russia e Ucraina si sta prolungando oltre ogni aspettativa ed è chiaro ormai a tutti che essa non avrà un chiaro vincitore ma ad un certo puntovi sarà un cessate il fuoco e le due comunità ricominceranno a convivere in una situazione ancora più difficile rispetto al passato. Ma come sarà possibile realizzare tale convivenza?
Russia
Le elezioni presidenziali in Russia si sono svolte dal 15 al 17 marzo scorso e sono state segnate da una nettissima vittoria del presidente in carica Vladimir Putin, che ha rivendicato l’87% dei voti, la più alta percentuale di vittoria in un’elezione presidenziale nellaRussia post-sovietica. Ma sono molti i dubbi sulla democraticità del processo elettorale.
A dispetto di quello che si pensi, lo stallo – quello in cui si trova il conflitto tra Russia e Ucraina, per esempio – è una delle situazioni più comuni dei conflitti armati. Questo a dispetto dell’eredità della Seconda guerra mondiale, quando la Germania nazista fu completamente sgominata dagli Alleati insieme agli altri Paesi dell’Asse.
La guerra tra Russia e Ucraina non è una guerra qualsiasi ma piuttosto una guerra “costituente”. Nel momento in cui un accordo tra Russia e Ucraina apparirà probabile, quindi, tutti i governi razionalmente avranno l’interessea mostrarsi disposti a cooperare. E da questa nuova cooperazione nascerà un nuovo sistema internazionale.
Lo scorso agosto Il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste ha approvato un ordine del giorno che si esprime contro il finanziamento della produzione di armamenti per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Pur riconoscendo “un aggressore e un aggredito”, il documento si presta a una analisi sulla struttura della discussione in materia di etica della pace.
A un anno dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina il fronte delle ostilità coinvolge anche le religioni. L’Institute for Religious Freedom – un ente di ricerca indipendente con sede a Kiev – mette in guardia su danneggiamenti e distruzioni arbitrarie operate dall’Esercito russo nei confronti dei luoghi di culto di ogni confessione in Ucraina. Il rischio è che il patrimonio storico e spirituale del Paese subisca dei danni irreparabili.
Molto atteso il viaggio papale nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan previsto tra il 31 gennaio e il 5 febbraio prossimi. I due Paesi africani, squassati dai conflitti, saranno una prova impegnativa per le doti diplomatiche di Francesco, che dovrà districarsi in un ginepraio di violenza.
Tra le preoccupazioni conseguenti allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, una delle maggiori era quella del rischio “contagio”, soprattutto nei Balcani e – per la storica vicinanza con la Russia – in Paesi come la Serbia, candidata all’adesione all’Unione europea.
Il ministro Sergej Lavrov visita Egitto, Congo-Brazzaville, Uganda ed Etiopia per consolidare l’influenza russa in una sorta di marcia trionfale.
L’aumento dei prezzi energetici e la devastazione della produzione provocata dalla guerra hanno condotto a rincari nei prezzi.