di Luigi Sandri (inviato di Confronti a Sarajevo)
Francesco il 6 giugno ha visitato Sarajevo, invitando le tre etnie (bosgnacchi, serbi e croati) e i seguaci delle tre fedi principali (musulmani, ortodossi e cattolici) a superare il trauma della guerra civile di vent’anni fa e a vivere in pace. Incombono però ferite ancora aperte, problemi irrisolti e sfide difficili.
«Mir nama», in serbo-croato «Pace a noi». Con questo titolone in prima pagina, domenica 7 giugno, il quotidiano di Sarajevo Oslobodenje («Liberazione») riassumeva il senso della visita, il giorno precedente, del papa alla capitale bosniaca. Titolo che traduce bene le parole e i gesti con i quali Francesco ha costellato il suo pellegrinaggio, all’insegna del motto «Mir vama» («Pace a voi»). Da qui il gioco di parole del giornale, come per dire: il pontefice ha fatto la sua parte, adesso sta a noi accogliere davvero il suo pressante invito alla riconciliazione.
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