di Sara Gomel. Dottoressa in filosofia, si occupa di filosofia per bambini e didattica museale Intervista di Michele Lipori. Redazione Confronti Nel…
Shoah
di Giuliana Di Biase. Docente di Filosofia morale all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara L’opera di André Neher (1914-1988) è tale da sorprenderci per…
La testimonianza dei giovani di Rondine Cittadella della Pace, che provano a rendere il mondo un posto migliore
di Redazione Confronti La Senatrice a vita Liliana Segre ha consegnato il testimone della memoria ai giovani di Rondine Cittadella della Pace…
Liliana Segre lascia ai giovani di Rondine il testimone della memoria. Intervista a Franco Vaccari
di Franco Vaccari, presidente di Rondine Cittadella della Pace (Intervista a cura di Michele Lipori) Dopo la recente conferma dell’intenzione di interrompere…
Tira brutta aria in questo nostro Paese dalla memoria corta. I segnali c’erano ma, come spesso ci capita, anche in questo caso ci siamo lasciati sorprendere dal fatto che si sta facendo largo a grandi passi l’aspirazione al pensiero unico, con aumentata intolleranza verso i refrattari all’omologazione.
Recenti fatti di cronaca fanno emergere il pregiudizio antiebraico, mai sopito, di certe frange politiche e “culturali”. Pensare a questi casi come isolati sarebbe un grande errore. Al contrario, analfabetismo religioso e disinformazione diffusa sono due elementi da prendere in considerazione se si vogliono trovare delle strategie educative efficaci a scuola e altrove.
Nei giorni di metà febbraio scorso il primo ministro israeliano ha accolto a Gerusalemme i suoi omologhi dei paesi dell’alleanza di Visegrad (Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia). Il governo polacco, che avrebbe dovuto partecipare al summit previsto, ha declinato all’ultimo in seguito ad una controversia con Israele insorta per alcune dichiarazioni del ministro degli esteri israeliano circa l’antisemitismo nella storia polacca e le corresponsabilità di polacchi nello sterminio nazista
di Edith Bruck. Autrice, saggista e poetessa Per chi è uscito vivo, come me, da Auschwitz o dagli altri 1635 campi di lavoro…
A ottant’anni dalle “Leggi razziali” promulgate da Mussolini, la senatrice a vita Liliana Segre, ha recentemente presentato in Senato un Ddl (di cui è prima firmataria) per l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
All’interno della concezione del perdono ebraica è possibile individuare tre elementi distintivi: l’obbligo di perdonare è sottoposto al pentimento da parte di chi ha compiuto l’offesa; non tutte le colpe possono essere perdonate; non è possibile perdonare a nome di qualcun altro. D’altro lato chi è stato offeso non deve essere eccessivamente duro.