di Enzo Nucci
«Ebola is real». Questo è lo slogan ripetuto ossessivamente sui manifesti che tappezzano muri, uffici pubblici, automobili di Monrovia, capitale della Liberia. Il governo (prima ancora di fronteggiare la diffusione del virus) ha dovuto rassicurare i cittadini che non era l’ennesimo stratagemma ideato dai suoi politici per succhiare altri fondi alla comunità internazionale ed arricchire i propri conti correnti. La percezione popolare ha dapprincipio individuato nei componenti della classe dirigente gli artefici del grande allarme per continuare ad arricchirsi a spese dei poveri. Perché Ebola è innanzitutto figlio della miseria, ovvero del collasso delle strutture sanitarie, della mancanza di acqua corrente, fogne ed energia elettrica nelle abitazioni. Non è infatti casuale che l’epidemia si sia sviluppata in Liberia, Sierra Leone e Guinea, tre fragili nazioni dell’Africa occidentale reduci da decenni di instabilità, guerre civili, dittature sanguinarie e con un presente, che le accomuna, di corruzione e crescita economica assente.
Nucci è corrispondente della Rai per l’Africa sub sahariana.
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