intervista a Mauro Palma (garante dei diritti dei detenuti, fondatore dell’associazione Antigone)
a cura di Stefania Sarallo
Stefania Sarallo
“Dio odia le donne” di Giuliana Sgrena Il Saggiatore, 2016 204 pagine, 18 euro di Stefania Sarallo Secondo la giornalista Giuliana Sgrena,…
di Luigi Sandri e Stefania Sarallo
Un viaggio di Confronti in un paese laico, ma massicciamente musulmano che – per la sua storia, la sua appartenenza alla Nato e la sua posizione geografica – ha un particolarissimo ruolo in Medio Oriente. I problemi da risolvere per entrare nell’Unione europea. La presenza, del tutto minoritaria, di cristiani di varie Chiese.
Se volessimo racchiudere in un’immagine il senso e il filo rosso della visita di un gruppo di Confronti in Turchia (29 agosto-7 settembre), aiutati dagli amici dell’«Istituto Tevere» – associazione di emanazione turca con sede a Roma – potremmo prendere lo skyline che, nel Corno d’oro, ingloba Santa Sofia, la Moschea blu e, assai più lontana e defilata, la torretta di un edificio situato presso il Fanar, la residenza, ad Istanbul, dei patriarchi di Costantinopoli. Scopo del nostro viaggio – come sempre per analoghe iniziative in vari paesi del Medio Oriente e dell’Europa orientale – era quello di incontrare, prima di tutto, realtà religiose, di maggioranza (musulmane) e di minoranza (cristiani di varie Chiese), in questo caso. Realtà che si trovano in un contesto storico, culturale e geopolitico che non può essere ignorato, tanto più oggi che i drammi del Medio Oriente, anche in paesi (Iraq, Siria) che confinano con la Turchia, pongono ad Ankara problemi di particolare urgenza e complessità.