intervista a Massimo Rubboli (a cura di Claudio Paravati)
A cinque secoli esatti da quel 31 ottobre in cui Lutero dette l’avvio alla Riforma protestante, abbiamo intervistato lo storico Rubboli per affrontarne alcuni aspetti, tra cui la questione della “Riforma radicale”.
storia
di Francesca Koch (presidente della Casa Internazionale delle Donne)
Un ricordo della storica Anna Rossi-Doria, l’esponente del movimento femminista scomparsa il 14 febbraio scorso.
Seminario di studi per i cento anni dalla nascita di Giorgio Spini
Passione storica, impegno civile, protestantesimo
Seminario di studi per i cento anni dalla nascita di Giorgio Spini
Roma, 19 ottobre 2016, ore 10-18
Sapienza – Università di Roma
di Michele Lipori
Negli ultimi giorni si è molto parlato, a ragione, del senso di far uscire il Mein Kampf di Adolf Hitler in edicola. Il dibattito scaturito ha visto fronteggiarsi chi era contrario all’operazione, giudicando la pubblicazione del libro «pericolosa di per sé» e chi era favorevole «in nome della libertà di opinione» e della diffusione del volume al pari di una qualsiasi altra produzione culturale. Proprio qui sta – a nostro avviso – il nodo della questione, ma analizziamo prima il contenuto dell’inserto.
Allegato al quotidiano c’era infatti una ristampa anastatica della terza edizione italiana del libro, uscita nel 1937 (quindi in piena epoca fascista) in un’edizione volutamente ridotta, poiché, si affermava nell’introduzione del tempo: «Un volume di tanta mole non è idoneo a quella vasta diffusione che merita (corsivo nostro) un’opera esponente il pensiero e lo spirito che informano la Germania moderna».
Digitalizzato l’archivio dell’Associazione Nazionale Docenti Universitari
Convegno nel centenario della nascita di Giorgio Spini, che ne fu fondatore
Venerdì 23 settembre, Aula Magna del Rettorato
intervista a Pupa Garribba, a cura di Claudio Paravati
In occasione del Giorno della Memoria, abbiamo intervistato Pupa Garribba, giornalista e storica collaboratrice di Confronti, testimone e intervistatrice della Shoah Foundation di Los Angeles.
Cosa vuole dire per te ricordare?
Per me ricordare ha un significato se c’è qualcuno disposto ad ascoltare. La mia esperienza è molto traumatica: finita la guerra, tornata dall’esilio svizzero – ero profuga – ho trovato, al mio rientro, un muro impenetrabile davanti a me. Nessuno voleva sapere. Questa impressione, di un’Italia che non voleva ascoltare e che non voleva fare i conti col proprio passato, è stata una ferita che non si è chiusa per molti anni.
Quando è cambiato qualcosa?
Quando nel 1990, in pieno periodo dei naziskin, una scuola – ancora non c’era il Giorno della Memoria – mi ha contatto per andare a raccontare la mia testimonianza presso il proprio istituto…
di Franco Cardini (storico)
Le elezioni legislative di novembre hanno rafforzato la posizione di Erdogan. Consapevole dell’importanza geostrategica della Turchia per la Nato, il «sultano» manda segnali chiari all’Europa giocando la carta dei profughi e avverte la Russia – abbattendo un suo aereo militare – che Ankara difenderà i suoi interessi nel Medio Oriente.
Possiamo forse adesso cominciare a capire come sfrutterà Erdogan la sua prestigiosa vittoria nelle elezioni, ma da qui a sostenere che ci sono stati dei brogli, delle intimidazioni, delle violenze, ce ne corre. Anzi, diciamolo pure: a parte qualche caso particolare e qualche diceria, sostanzialmente non è vero. L’affluenza ai seggi è stata alta ma ordinata, com’è del resto nelle tradizioni turche. Gente abituata alla disciplina, e non da ieri, i turchi sono disciplinati perfino quando protestano. La Turchia si è espressa liberamente e a larga maggioranza: sta con Erdogan, ed è perfettamente inutile rispolverare la solita obiezione idiota che «anche Hitler andò al potere vincendo libere elezioni». Un paragone che non vuol dir nulla.
Scegliamo bene i paletti. Una replica a Ernesto Galli della Loggia
di Franco Cardini
Il mio caro e vecchio amico Ernesto Galli della Loggia – «collega, e ciononostante amico», come usiamo dire all’Università –, ha pubblicato il 7 ottobre scorso su Il Corriere della Sera «Religioni e paletti. Il difficile rapporto con l’Islam», una lunga messa a punto di quella che potremmo ormai definire la «questione islamica»…
Il Centro di Documentazione Metodista e il Dipartimento di Storia, Culture, Religioni della Sapienza – Università di Roma promuovono il loro IV Convegno internazionale, dedicato al tema della “Cattolicità della Chiesa”.
L’impegno ecumenico del metodismo è radicato nella teologia di John Wesley, ben espressa nel celebre sermone “Catholic Spirit”. In quel testo della metà del XVIII secolo (1750), pur riconoscendo le motivate diversità che esistono tra le diverse confessioni cristiane, Wesley affermava la centralità della rettitudine del cuore che unisce e avvicina i sinceri credenti. In questo senso, come afferma il teologo metodista Ted Ranyon, il fondatore del metodismo “sembrava dimostrare che la ricchezza dell’Evangelo cristiano non può esaurirsi in una tradizione denominazionale, ma che noi ci appropriamo di questa variegata ricchezza nel momento in cui la condividiamo nelle risorse che l’ecumenismo mette a nostra disposizione”. Il Convegno intende rivisitare il tema della “cattolicità della Chiesa” e dell’ecumenismo, a partire da alcune pagine di John Wesley e della tradizione metodista, ma anche dalla rinnovata vitalità del movimento ecumenico a cui sta contribuendo l’azione di papa Francesco.
Adriano Prosperi e Vito Mancuso alla presentazione del libro di Luigi Sandri sui Concili
Lo storico Adriano Prosperi e il teologo Vito Mancuso hanno presentato a Roma, alla libreria Fandango, il libro di Luigi Sandri «Dal Gerusalemme I al Vaticano III. I Concili nella storia tra Vangelo e potere» (Il Margine, Trento 2013, 1080 pagine, 30 euro). I temi maggiori del libro, la sua documentata analisi, le luci e le ombre di quelle assemblee. In questa carrellata che percorre duemila anni emergono anche vicende di solito sottaciute nella catechesi, nella predicazione e nelle trasmissioni che si occupano di Chiesa: ad esempio, la violenza con la quale papi e concili hanno deliberato contro «eretici» (tali definiti dal potere ecclesiastico), ebrei e musulmani; e poi, naturalmente, il peso del potere politico nei concili; il vissuto del popolo cristiano; l’ardimento evangelico di alcuni ed alcune; la novità del Vaticano II ed i problemi irrisolti del post-Concilio. Per il futuro, Sandri auspica un «Vaticano III», cioè un Concilio generale della Chiesa romana, e uno autenticamente ecumenico di tutte le Chiese.
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