di Gaetano De Monte. Giornalista L’emergenza Coronavirus ha reso ancor più evidente una questione politica che riguarda tutto il Paese, da Nord…
Sud
di Antonio Sanguinetti. Sociologo, esperto di migrazioni internazionali. Collabora con l’Università di Roma Tre e l’istituto di ricerca Irpss del Cnr Nei…
di Gaetano De Monte Si è svolto giovedì scorso il primo degli appuntamenti organizzati on line dal Cdca (Centro di documentazione sui…
di Gaetano De Monte. Giornalista. Il Piano per il rilancio del Sud Italia presentato lo scorso 14 febbraio dal ministro per il…
Sei estati dopo il sequestro della più grande fabbrica italiana perché secondo i magistrati di Taranto: “produceva malattie e morte”, cosa è cambiato all’Ilva. Sette operai morti sul lavoro, centinaia di persone che ogni anno continuano ad ammalarsi nei quartieri vicini alla fabbrica. Un processo per disastro ambientale tuttora in corso, dodici decreti di legge, decine e decine di tavoli ministeriali. L’ultimo vertice, forse decisivo, tra i sindacati metalmeccanici, il ministero dello sviluppo economico e la multinazionale Arcelor Mittal, che si era aggiudicata a giugno scorso la gara per rilevare la fabbrica, bandita dal ministro precedente Carlo Calenda, si è concluso qualche giorno fa.
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