di Anna Maria Marlia e Fausto Tortora
Dopo una lunga e odiosa malattia José Ramos Regidor ci ha lasciati. Erano ormai diciassette anni che i lettori e gli amici di Confronti non leggevano più un suo scritto: aveva fatto parte della redazione di Com, poi dell’avventura Com-Nuovi tempi e infine di Confronti. Veniva anche dall’esperienza di I-doc, rivista internazionale e centro di documentazione sul post-Concilio Vaticano II. Ma, soprattutto, veniva da quel gruppo di salesiani “disobbedienti” (Girardi, Lutte, Gutierrez, Bellerate…) che, agli albori degli anni ’70, avevano animato il Pontificio Ateneo Salesiano di Roma con le loro proposte di riforma dell’ordine e della Chiesa cattolica.
Il primo lavoro di Ramos fu un ponderoso volume, con tanto di imprimatur, dedicato significativamente ad una rilettura critica del sacramento della penitenza, nel quale si sottopone questo sacramento ad una lettura storico-critica attraverso i secoli e che per molti rivelò che realtà, ritenute immutabili, erano sostanzialmente dipendenti dalle dinamiche di potere e di controllo esercitate a tutti i livelli dai sacerdoti, in quanto deputati al sacro.
teologia della liberazione
Ci ha lasciato Arturo Paoli, l’amico che ha sempre atteso l’avvento di Dio
di Leonardo Boff, teologo, articolista di JB online
Ha fatto tutto nella sua vita. In gioventù fu ateo e marxista. Ma all’improvviso si convertì. Fu ordinato durante la guerra. Entrò nella Resistenza contro i nazisti. Nel 1949 venne nominato consigliere per la Gioventù di Azione Cattolica. Ma i suoi metodi libertari non piacquero allo status quo ecclesiastico e venne inviato ad accompagnare gli emigranti italiani che partivano in nave per l’Argentina. Durante il viaggio incontrò un Piccolo Fratello di Gesù, seguace di Charles de Foucault, il cui carisma è quello di vivere tra i più poveri nel mondo. Diventato anche lui Piccolo Fratello, iniziò la sua esperienza in Algeria nei pressi del deserto e all’interno della lotta di liberazione contro la dominazione francese. Poi fu mandato in Argentina. Lavorò per anni come operaio con i taglialegna. Fu nel Cile di Pinochet, ma il suo nome entrò presto nella lista che diceva: “Chiunque trovi una di queste persone, può eliminarla”. Trascorse un periodo in Venezuela. Alla fine si stabilì in Brasile, a Foz do Iguaçu, dove ha creato una serie di iniziative per i poveri, come la raccolta di erbe medicinali, una fattoria didattica per i giovani senza tetto e altre organizzazioni popolari che continuano ad esistere oggi.