di Luigi Sandri
Nel suo viaggio in Terra santa (24-26 maggio) il vescovo di Roma ha incontrato il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, e i leader giordani, israeliani e palestinesi, sempre invocando riconciliazione tra le Chiese, e pace e giustizia tra i popoli della regione. Le speranze accese, l’asprezza dei nodi irrisolti, le scelte profetiche.
Il vento del deserto inaridirà le parole appropriate, i silenzi gridanti ed i gesti intensi del pellegrinaggio di Francesco in Terra santa o, piuttosto, il soffio dello Spirito trasporterà questi semi nel terreno ove fioriranno, contribuendo così a favorire la riconciliazione tra le Chiese, il dialogo con ebrei e musulmani e, soprattutto, a porre fine al dramma della Siria e al conflitto israelo-palestinese? Dirà il prossimo futuro dei risultati del pellegrinaggio del vescovo di Roma in Terra santa che, dal 24 al 26 maggio, ad Amman, Betlemme e Gerusalemme ha toccato problemi religiosi difficili e nodi geopolitici dolorosissimi del Medio Oriente.
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