Il presidente statunitense ha presentato un “piano” che dovrebbe finalmente risolvere il conflitto israelo-palestinese, garantendo alle due parti pace e benessere. I palestinesi lo hanno respinto perché renderebbe il loro paese un Bantustan. Quale ruolo per Onu, Usa, Russia, Unione europea e Paesi arabi?
Territori palestinesi
Il piano massiccio di investimenti del duo Trump-Kushner indirizzati a risollevare l’economia palestinese, ormai prossima al collasso. Sviluppo e prosperità economica sono una condizione necessaria ma allo stesso tempo un’azione di mediazione volta a risolvere il conflitto non può prescindere da una soluzione politica “a due stati”, che gli Stati Uniti hanno sempre sostenuto e che in questi ultimi mesi hanno decisamente contraddetto.
Seminario itinerante “Sulle frontiere della pace più difficile” in Israele e Territori palestinesi
Confronti propone il seminario itinerante “Sulle frontiere della pace più difficile” in Israele e Territori palestinesi: 27 dicembre 2013 – 5 gennaio 2014. Il seminario è rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire la situazione geo-politica di una terra contesa e la sua storia culturale e religiosa. Si attraverseranno le frontiere di due società per comprendere le cause del conflitto ma anche per ascoltare la voce di coloro che lavorano – su diversi piani – per gettare nuove basi per il dialogo e la pace. L’approfondimento geo-politico e socio-religioso verrà curato dal giornalista Luigi Sandri (già corrispondente dell’ANSA in Israele), mentre lo staff di Confronti si occuperà dei contatti con le organizzazioni locali, nonché degli aspetti logistici e organizzativi. Il seminario consisterà in visite a luoghi e incontri con esponenti della vita religiosa, politica e culturale, israeliani e palestinesi.