di Michele Lipori. Redazione Confronti. Con il termine islamofobia si intende l’ostilità, la paura o l’odio verso l’Islam, i musulmani e la cultura islamica…
terrorismo
Con gli attentati che sono costati la vita a 250 persone in Sri Lanka un popolo intero – compresi i tamil ex simpatizzanti dei guerriglieri – si desta dal sogno di poter vivere un’era di prosperità e pace, anche in un paese a maggioranza buddhista non sempre tollerante. Eppure chiari segnali in tal senso, purtroppo ignorati, erano già apparsi all’orizzonte.
Che cosa abbiamo di fronte? Un vento di follia che dalla Nuova Zelanda all’Italia fa preda di menti deboli e confuse? Una corrente letale e irrazionale di violenza che attraversa il mondo intero cercando giustificazioni ideologiche? Lo scontro tra il terrorismo suprematista da una parte e quello antioccidentale dall’altro?
Abbiamo intervistato Renzo Guolo, docente di Sociologia delle religioni all’Università di Padova, membro della Sezione di sociologia della religione dell’Associazione italiana di sociologia (Ais). Vasto il campo di interesse delle sue ricerche: il rapporto tra religione e politica; i fondamentalismi contemporanei; i processi di radicalizzazione; l’islam in Europa; società e politica nei paesi islamici; conflitti e processi d’integrazione nelle società multiculturali.
In Kenya il terrorismo di matrice islamista continua a mietere vittime, senza che si riesca a elaborare una politica efficace di contenimento. Una guerra impropriamente definita “a bassa intensità” che dura ormai da ventuno anni.
di Domenico Chirico, direttore dei programmi di Un ponte per…, operatore umanitario. Nel 2014 l’Isis, che chiameremo con l’acronimo arabo Daesh per…
Perché non possiamo non dirci morotei. Riflessioni su “Un atomo di verità” di Marco Damilano
di Roberto Bertoni (giornalista e scrittore) Della sterminata pubblicistica riguardante Aldo Moro, che quest’anno, comprensibilmente, ha avuto un incremento, visto che ricorre…
intervista a Emma Bonino (a cura di Mostafa El Ayoubi)
A maggio ha preso il via la campagna “Ero straniero – L’umanità che fa bene”, una raccolta firme su una legge di iniziativa popolare in materia di immigrazione per superare la legge Bossi-Fini, promossa da Radicali italiani insieme a molte associazioni e sindaci.
Nella mattinata del 22 marzo abbiamo appreso, sgomenti, la notizia dei tremendi attentati che all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles hanno provocato oltre trenta vittime e duecentocinquanta feriti.
Senza poter addentrarci, ora, in un’analisi approfondita dei tragici eventi, vogliamo esprimere – insieme naturalmente al cordoglio per le vittime – la nostra totale condanna per la strategia della morte e del terrore portata nel cuore dell’Europa (nella capitale belga hanno sede, infatti, le massime istituzioni dell’Ue) da terroristi collegati con il cosiddetto Califfato dell’autoproclamatosi Stato islamico.
Dopo quanto è accaduto, ancora più determinato è il nostro impegno ad unirci a tutti coloro che si battono per contrastare il terrorismo e le sue radici, ovunque esso si manifesti, e chiunque lo promuova; per difendere la democrazia; per costruire un’Europa libera, solidale, giusta e accogliente; per vigilare contro ogni forma di discriminazione, razzismo e xenofobia.
di Claudio Paravati
La strage di Parigi del 13 novembre ha fatto aumentare la diffidenza verso tutti i musulmani presenti in Europa, come se fossero tutti sostenitori dello Stato islamico. Pur non avendo alcuna responsabilità per le violenze, la comunità musulmana italiana ha voluto opportunamente dare un segnale che risultasse chiaro a tutta l’opinione pubblica allarmata dalla propaganda populista anti-islamica, scendendo in piazza il 21 novembre al grido di «Not in my name».
Beirut (12 novembre, 43 morti), Parigi (13 novembre, 129 morti, 300 feriti), Bamako, in Mali (20 novembre, 170 ostaggi, 22 morti): questo è il pesante bollettino di novembre del terrorismo del cosiddetto Stato islamico (l’Isis, il cui acronimo, in arabo, è Daesh) e dei movimenti a esso affiliati. Un’azione terribile di guerra «a pezzetti» perpetrata, con drammatica folle lucidità, da coloro che seguono una propria ideologia del terrore.
Il terrore. A dieci mesi da Charlie Hebdo, ancora una volta la Parigi di Rousseau e Voltaire è stata colpita. Questa volta però con una violenza ancor più impressionante: sei attacchi coordinati nel giro di 33 minuti, sparando sulla folla…
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