di Gianantonio Ricci. Educatore e progettista sociale-ambientale. Era il gennaio del 1975 quando, leggendo una sua intervista, seppi dell’esistenza del poeta Ernesto…
Vangelo
di Mario Campli
L’ho incontrato nella piazza dell’Auditorium, a Roma. Era in corso «Libri come 2015», di cui era uno degli ospiti d’onore. Se lo contendevano come una star. Un fotografo di professione faceva il suo lavoro: Emmanuel Carrère, pazientemente seguiva le sue indicazioni, spostandosi sul piazzale. Mentre riconsegnava a mia moglie e a me la copia (Le Royaume – Il Regno) sulla quale gentilmente aveva scritto una dedica, gli ho chiesto: «Possiamo e dobbiamo considerarlo autobiografico»? «Assolutamente sì», mi ha risposto, guardandomi dritto negli occhi. (Pour Bice et Mario avec toute ma sympathie).
Avevo già completato la lettura della prima parte: Prologo. Parigi, 2011 e Una crisi. Parigi 1990-1993. Seguiranno: Paolo. Grecia, 50-58; L’inchiesta. Giudea, 58-60; Luca. Roma, 60-90; Epilogo. Roma, 90-Parigi, 2014. Nel Prologo. Parigi 2011, penso di aver individuato il filo di Arianna: «Quando mi occupo di un argomento, mi piace aggredirlo su più fronti». I fronti, in effetti, sono molteplici. Il percorso sempre autobiografico, anche nelle ultime righe, quando – non più cristiano, «sono stato cristiano» – si interroga: «Il libro che termino ora l’ho scritto in buona fede […]. E nel momento di lasciarlo mi chiedo se questo libro tradisca il giovane che sono stato, e il Signore in cui quel giovane ha creduto o se invece vi sia rimasto, a suo modo, fedele». E risponde: «Non lo so».
Vivere il vangelo in minoranza. Breve storia dei valdesi a Palermo»
Renato Salvaggio
«Vivere il vangelo in minoranza. Breve storia dei valdesi a Palermo»
Il pozzo di Giacobbe, 2005
128 pagine, 13,50 euro
Le vicende della comunità Valdese a Palermo, iniziatesi nella seconda metà dell’Ottocento, costituiscono un tassello rilevante del mosaico complessivo della storia siciliana (anche in relazione al tema scottante della mafia e dell’atteggiamento delle chiese rispetto ad essa). Tuttavia, al di là del frammento di storia “locale”, questa narrazione – scritta da un valdese con sincera partecipazione esistenziale e con grande apertura mentale verso le altre espressioni religiose – consente di esaminare da vicino un caso particolare di un fenomeno diffuso nel mondo: la condizione sociologica di ogni minoranza, costretta dalla sua stessa marginalità a cercare equilibri sempre nuovi fra la fedeltà alla propria identità e l’inserimento nel contesto socio-culturale in cui è radicata.