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Da Riyad a Taormina una lunga linea grigia

by redazione 31 Maggio 2017

di redazione 31 Maggio 2017

di Luigi Sandri (redazione di Confronti)
Gli incontri di Trump in Medio Oriente e in Europa, compreso il vertice del G7 di Taormina, hanno evidenziato le aspre divergenze con gli altri “grandi” occidentali. ma, intanto, rimangono inevasi i maggiori problemi del pianeta.

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Religioni • politica • società
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In diversi quadranti (non più) periferici di Roma nascono esperienze ambulatoriali e di orientamento sociosanitario. Si tratta di progetti nati non per sostituirsi al Servizio sanitario nazionale ma per permettere ai/alle pazienti di ottenere l`assistenza di cui hanno bisogno, nei tempi stabiliti per legge.

Leggi l`articolo di Michele Gambirasi sul numero di settembre!
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In diversi quadranti (non più) periferici di Roma nascono esperienze ambulatoriali e di orientamento sociosanitario. Si tratta di progetti nati non per sostituirsi al Servizio sanitario nazionale ma per permettere ai/alle pazienti di ottenere l'assistenza di cui hanno bisogno, nei tempi stabiliti per legge.

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Un recente rapporto, diffuso dalla rete di ricerca panafricana Afrobarometer, ha documentato le aspirazioni e le esperienze democratiche dei cittadini africani negli ultimi 25 anni. Due terzi affermano di preferire la democrazia a qualsiasi altro sistema di governo, e un’ampia maggioranza respinge il governo esercitato da una sola persona, il governo di un solo partito e il governo militare.
Leggi l`articolo di Michele Lipori nel LINK IN BIO!

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Un recente rapporto, diffuso dalla rete di ricerca panafricana Afrobarometer, ha documentato le aspirazioni e le esperienze democratiche dei cittadini africani negli ultimi 25 anni. Due terzi affermano di preferire la democrazia a qualsiasi altro sistema di governo, e un’ampia maggioranza respinge il governo esercitato da una sola persona, il governo di un solo partito e il governo militare.
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#suicidio Scopri l`illustrazione di @takouaBM su Confronti di settembre!

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L’impiego di immigrati indiani dal Punjab e di religione sikh, soprattutto nel settore primario, non è un fatto nuovo. Se, in larga parte, il loro apporto passa generalmente inosservato, al contrario, diventa invece di dominio pubblico quando emergono situazioni di grave sfruttamento e violenze, come per la tragica vicenda che ha coinvolto Satnam Sigh a Latina.

Leggi l`articolo di Samuele Davide Molli sul numero di settembre!
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L’impiego di immigrati indiani dal Punjab e di religione sikh, soprattutto nel settore primario, non è un fatto nuovo. Se, in larga parte, il loro apporto passa generalmente inosservato, al contrario, diventa invece di dominio pubblico quando emergono situazioni di grave sfruttamento e violenze, come per la tragica vicenda che ha coinvolto Satnam Sigh a Latina.

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Confronti è anche in RADIO! Troverai tantissimi podcast su temi sociali, culturali e religiosi.
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🎸 Ogni mese una nuova #playlist per viaggiare, pensare e lasciarsi trasportare da ritmi inaspettati.

🎧️ Scopri su #Spotify la playlist di #Confronti per il mese di #settembre: vai al LINK IN BIO!

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Le ragioni profonde delle proteste che hanno scosso il Kenya a partire da giugno vanno al di là della contestazione alla legge finanziaria, giudicata ulteriormente punitiva per le fasce sociali più deboli.

Leggi l`articolo di Enzo Nucci nel LINK IN BIO!

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Le ragioni profonde delle proteste che hanno scosso il Kenya a partire da giugno vanno al di là della contestazione alla legge finanziaria, giudicata ulteriormente punitiva per le fasce sociali più deboli.

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È uscito il numero di settembre!

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Il numero di settembre è dedicato ai lavoratori di origine straniera impiegati nelle filiere dell’agroindustria Made in Italy, in particolare agli indiani di religione sikh, il cui apporto passa generalmente inosservato, fino a che non diventa diventa di dominio pubblico quando emergono situazioni di grave sfruttamento e violenze, come per la tragica vicenda che ha coinvolto Satnam Sigh a Latina.

A seguire un`intervista di Claudio Paravati a Gad Lerner che, partendo dal suo ultimo libro "Gaza. Odio e amore per Israele" (Feltrinelli, 2024), ci parla di un conflitto che porta con sé un condensato di contraddizioni e della spaccatura a livello globale sull’onda del fanatismo identitario che ha contagiato i due popoli in guerra.

Michele Gambirasi racconta invece come in diversi quadranti (non più) periferici di Roma stiano nascendo esperienze ambulatoriali e di orientamento sociosanitario che, senza sostituirsi al Servizio sanitario nazionale, permettono ai/alle pazienti di ottenere l’assistenza di cui hanno bisogno, nei tempi stabiliti per legge.

Clara Geraci invece ci porta in Sudan, dove la guerra civile tra le Forze armate sudanesi (Saf) agli ordini del generale Abdel-Fattah Burhan e i suoi ex alleati, le Forze di supporto rapido (Rsf) capeggiate dal generale Mohammed Hamdan Dagalo, sta provocando uno dei peggiori disastri umanitari nella memoria recente. Tutto nel silenzio dei media internazionali.

La sezione Confronti Mondo e le rubriche come ogni mese impreziosiscono il numero, inoltre una ricca sezione di news dedicate a musica, cinema, letteratura e molto altro ancora.

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A seguire un'intervista di Claudio Paravati a Gad Lerner che, partendo dal suo ultimo libro "Gaza. Odio e amore per Israele" (Feltrinelli, 2024), ci parla di un conflitto che porta con sé un condensato di contraddizioni e della spaccatura a livello globale sull’onda del fanatismo identitario che ha contagiato i due popoli in guerra.

Michele Gambirasi racconta invece come in diversi quadranti (non più) periferici di Roma stiano nascendo esperienze ambulatoriali e di orientamento sociosanitario che, senza sostituirsi al Servizio sanitario nazionale, permettono ai/alle pazienti di ottenere l’assistenza di cui hanno bisogno, nei tempi stabiliti per legge.

Clara Geraci invece ci porta in Sudan, dove la guerra civile tra le Forze armate sudanesi (Saf) agli ordini del generale Abdel-Fattah Burhan e i suoi ex alleati, le Forze di supporto rapido (Rsf) capeggiate dal generale Mohammed Hamdan Dagalo, sta provocando uno dei peggiori disastri umanitari nella memoria recente. Tutto nel silenzio dei media internazionali.

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