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Un mestiere pericoloso. Dall’Unesco alla Ue, è allarme per la sicurezza dei giornalisti

by Luciana Borsatti 9 Dicembre 2020

di Luciana Borsatti 9 Dicembre 2020

di Luciana Borsatti. Giornalista e scrittrice Un mestiere pericoloso. Questo è il giornalismo per tanti professionisti dell’informazione che rischiano anche la vita…

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Religioni • politica • società
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🕊️ FERMIAMO L’ODIO
Sostegno a Libano, Gaza e agli operatori di pace

Promosso da Fcei in collaborazione col Centro Studi Confronti

- Cessate il fuoco permanente
- Aiuti umanitari a Gaza e in Libano
- Sostegno a chi lavora per la pace

Sottoscrizione alla quale è possibile contribuire:

Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia
IBAN: IT26X0200805203000104203419
BIC/SWIFT: UNCRITM1704

Indicare progetto "Fermiamo l`odio" e specificare "Libano" o "Israele/Palestina".

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🕊️ FERMIAMO L’ODIO
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Promosso da Fcei in collaborazione col Centro Studi Confronti

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IBAN: IT26X0200805203000104203419
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È uscito il numero di ottobre!
👉Acquistalo nel LINK IN BIO!

Il numero di ottobre è dedicato alle donne che lottano per la cessazione del conflitto israelo-palestinese e chiedono che si spezzi la spirale di sangue e il desiderio di vendetta che lo contraddistingue. Yael Admi, israeliana, rappresentante di Women Wage Peace, è una di loro, e Michele Lipori l`ha intervista per Confronti.

Intanto, mentre ancora imperversa il conflitto tra Hamas e Israele, di cui fa le spese soprattutto la popolazione di Gaza, le ostilità si allargano al Libano e all’Iran. Enrico Campofreda esplora le strategie (geo)politiche e l`impatto del conflitto sui Paesi confinanti.

Torna poi la sezione dedicata a Made in immigritaly, con un approfondimento di Maria Grazia Montesano sull`industria della carne nel modenese, particolarmente conosciuta nel mondo per le eccellenze nella produzione dei salumi e carni fresche, che vede il 25% di forza lavoro straniera nella lavorazione della carne suina, percentuale che sale al 50% considerando la macellazione.

Enrico Nucci invece ci porta in Africa, dove si sta diffondendo una nuova ondata di movimenti di protesta, dovuti all’insofferenza per il carovita e la mancanza di opportunità. Intanto, mentre alcuni salutano una nuova “Primavera africana”, che vede protagoniste le giovani generazioni, i governi ricorrono a ogni mezzo per restare al potere.

La sezione Confronti Mondo e le rubriche come ogni mese impreziosiscono il numero, inoltre una ricca sezione di news dedicate a musica, cinema, letteratura e molto altro ancora.

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Il numero di ottobre è dedicato alle donne che lottano per la cessazione del conflitto israelo-palestinese e chiedono che si spezzi la spirale di sangue e il desiderio di vendetta che lo contraddistingue. Yael Admi, israeliana, rappresentante di Women Wage Peace, è una di loro, e Michele Lipori l'ha intervista per Confronti.

Intanto, mentre ancora imperversa il conflitto tra Hamas e Israele, di cui fa le spese soprattutto la popolazione di Gaza, le ostilità si allargano al Libano e all’Iran. Enrico Campofreda esplora le strategie (geo)politiche e l'impatto del conflitto sui Paesi confinanti.

Torna poi la sezione dedicata a Made in immigritaly, con un approfondimento di Maria Grazia Montesano sull'industria della carne nel modenese, particolarmente conosciuta nel mondo per le eccellenze nella produzione dei salumi e carni fresche, che vede il 25% di forza lavoro straniera nella lavorazione della carne suina, percentuale che sale al 50% considerando la macellazione.

Enrico Nucci invece ci porta in Africa, dove si sta diffondendo una nuova ondata di movimenti di protesta, dovuti all’insofferenza per il carovita e la mancanza di opportunità. Intanto, mentre alcuni salutano una nuova “Primavera africana”, che vede protagoniste le giovani generazioni, i governi ricorrono a ogni mezzo per restare al potere.

La sezione Confronti Mondo e le rubriche come ogni mese impreziosiscono il numero, inoltre una ricca sezione di news dedicate a musica, cinema, letteratura e molto altro ancora.

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#confronti #ottobre #domani

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#confronti #ottobre #domani ...

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10 anni di Mediterranean Hope

24 ottobre 2024, ore 15.00
Chiesa Valdese, piazza Cavour - ROMA

Partecipazione libera e aperta a tutti!

La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) terrà a Roma e Sacrofano la sua III Assise Generale dal 24 al 27 ottobre prossimo. L’Assise, che si riunisce ogni tre anni e rappresenta gli “Stati generali” del protestantesimo italiano, si aprirà con un evento pubblico dedicato ai 10 anni di Mediterranean Hope (programma rifugiati e migranti della Fcei). L’appuntamento è per il 24 ottobre 2024 presso il tempio valdese di piazza Cavour a Roma.

La giornata si aprirà alle ore 15.00 con un culto sul tema dell’accoglienza ispirato al versetto: “Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio” (Romani 15,7).

A partire dalle ore 17.00, la festa per i dieci anni di impegno di Mediterranean Hope attraverso testimonianze, video e con la musica a cura di Matemù. L’incontro sarà presentato da Marta Bernardini e Claudio Paravati.

I lavori si svilupperanno in tre momenti principali, con la partecipazione di figure di spicco del mondo accademico, giornalistico e del terzo settore.

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10 anni di Mediterranean Hope

24 ottobre 2024, ore 15.00
Chiesa Valdese, piazza Cavour - ROMA

Partecipazione libera e aperta a tutti!

La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) terrà a Roma e Sacrofano la sua III Assise Generale dal 24 al 27 ottobre prossimo. L’Assise, che si riunisce ogni tre anni e rappresenta gli “Stati generali” del protestantesimo italiano, si aprirà con un evento pubblico dedicato ai 10 anni di Mediterranean Hope (programma rifugiati e migranti della Fcei). L’appuntamento è per il 24 ottobre 2024 presso il tempio valdese di piazza Cavour a Roma.

La giornata si aprirà alle ore 15.00 con un culto sul tema dell’accoglienza ispirato al versetto: “Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio” (Romani 15,7).

A partire dalle ore 17.00, la festa per i dieci anni di impegno di Mediterranean Hope attraverso testimonianze, video e con la musica a cura di Matemù. L’incontro sarà presentato da Marta Bernardini e Claudio Paravati.

I lavori si svilupperanno in tre momenti principali, con la partecipazione di figure di spicco del mondo accademico, giornalistico e del terzo settore.

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Israeliani e Palestinesi, oggi, hanno bisogno di risposte urgenti e immediate: gli ostaggi ancora in mano ad Hamas attestano il fallimento della strategia della tabula rasa di Gaza adottata da Netanyahu; il prezzo di vittime e distribuzioni pagato dai palestinesi non associati ad Hamas –spesso anzi vittime innocenti di un regime dispotico e militarizzato che domina la striscia dal 2007 – va oltre ogni sostenibile soglia di sopportazione.

Leggi l`articolo di Paolo Naso al LINK IN BIO!

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Israeliani e Palestinesi, oggi, hanno bisogno di risposte urgenti e immediate: gli ostaggi ancora in mano ad Hamas attestano il fallimento della strategia della tabula rasa di Gaza adottata da Netanyahu; il prezzo di vittime e distribuzioni pagato dai palestinesi non associati ad Hamas –spesso anzi vittime innocenti di un regime dispotico e militarizzato che domina la striscia dal 2007 – va oltre ogni sostenibile soglia di sopportazione.

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Il papa ha tolto dall’ordine del giorno del Sinodo di ottobre la discussione sulle diacone; un modo per rinviare al successore una decisione inevitabile. Ma non si potrà sempre differire scelte difficili. Se la Chiesa è “sinodale”, perché non inserire anche donne nel conclave?

Leggi l`articolo di Luigi Sandri sul numero di settembre!
Acquistalo nel LINK IN BIO!

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Il papa ha tolto dall’ordine del giorno del Sinodo di ottobre la discussione sulle diacone; un modo per rinviare al successore una decisione inevitabile. Ma non si potrà sempre differire scelte difficili. Se la Chiesa è “sinodale”, perché non inserire anche donne nel conclave?

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I leader mondiali che stanno alimentando le guerre condividono con Donald Trump una visione del mondo che si basa su governi guidati da “uomini forti”, su governi aggressivi all’interno dei propri Paesi per tacitare le opposizioni e le minoranze, su una costante militarizzazione e soprattutto su relazioni internazionali basate esclusivamente su rapporti di forza. Una visione che ha pesanti conseguenze sulla conservazione della pace a livello globale.
Leggi l`articolo di Raul Caruso al LINK IN BIO!

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I leader mondiali che stanno alimentando le guerre condividono con Donald Trump una visione del mondo che si basa su governi guidati da “uomini forti”, su governi aggressivi all’interno dei propri Paesi per tacitare le opposizioni e le minoranze, su una costante militarizzazione e soprattutto su relazioni internazionali basate esclusivamente su rapporti di forza. Una visione che ha pesanti conseguenze sulla conservazione della pace a livello globale.
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