Questo governo non è il nostro, ma è costituzionalmente in regola e lo stiamo vedendo all’azione. Azione subito contestata dall’Europa che dovrà esaminare la finanziaria di dicembre per dare l’“ok” ai “soldini” del Pnrr. Nemmeno l’Europa se la passa benissimo tra i postumi del Covid, i sovranismi, la guerra, il deficit energetico, la questione ambientale, la recessione; e, ancora, senza unità politica.
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Con la Russia che ha fatto dei temi etici un’arma, si torna a parlare di culture wars, ovvero i conflitti tra attori progressisti e conservatori su questioni di moralità pubblica. Un tema ancor più rilevante in Italia dopo la salita al governo del Centrodestra, che in campagna elettorale ha cavalcato i temi antiabortisti e di quelli della difesa della “famiglia tradizionale”.
Il populismo non è solo una variabile politica, ma anche religiosa. Sia in Europa che nelle Americhe assistiamo all’aumento di tendenze sovraniste, tradizionaliste e fondamentaliste che utilizzano il “fattore R” come appiglio per far leva sulle masse popolari. Ne abbiamo parlato con Ilaria Valenzi, curatrice del volume Il populismo religioso tra teologia e politica (Claudiana, 2022).