di Raul Caruso. Economista, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano). Direttore del Center for Peace Science Integration and Cooperation (CESPIC) di Tirana.…
economia
di Giorgio Gomel. Economista, è membro dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), del Comitato direttivo di Jcall-Italia e dell’organizzazione Alliance for Middle East Peace.…
di Fabrizio Barca. Statistico ed economista. Coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. Entro nel 2021 dall’altezza di 16 giorni straordinari, di lavoro,…
di Raul Caruso. Economista, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano). Direttore del Center for Peace Science Integration and Cooperation (CESPIC) di Tirana.…
di Gianluca Barbanotti, Segretario esecutivo della Diaconia valdese di Gianluca Barbanotti (Segretario esecutivo della Diaconia valdese) Comodamente seduti su un treno sul…
Ripensare le strutture politiche ed economiche e immaginare un nuovo modo di ridistribuire le ricchezze per superare la crisi
Intervista a Raul Caruso a cura di Marzia Coronati. Giornalista Rai RadioTre Raul Caruso è professore di economia internazionale e economia della…
Sussidi subito, e poi digitale, energia e salute, tre pilastri su cui rilanciare l’Europa, e l’Italia.
intervista a Fabrizio Barca (Economista)di Claudio Paravati Qual è il futuro economico che abbiamo di fronte? Come proteggere le fasce più deboli?…
«Le sanzioni all’Iran? Come sfilare il tappeto da sotto i piedi dei giovani» ‒ Babak Karimi, misure forti antivirus difficili in un’economia allo stremo.
di Luciana Borsatti. Giornalista e scrittrice. Le sanzioni contro l’Iran? Servono solo a «sfilare il tappeto da sotto ai piedi dei giovani…
Secondo Albert Einstein, «la crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi». La crisi ci pone di fronte a delle sfide e ci spinge a fare del nostro meglio per superarle.
Quale dovrebbe essere il ruolo dell’economia e della scuola in un mondo in cui la riduzione dell’impatto ambientale dell’essere umano è un’urgenza inderogabile? Si può creare sviluppo economico senza incentivare una cultura votata al consumismo? Può la scuola essere un luogo aperto a tutte le differenze? Lo abbiamo chiesto a Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.